La genuina irruenza di Aboccaperta
Molti ricorderanno “Aboccaperta: gli italiani che hanno qualcosa da dire”, un programma andato in onda dal 1981 al 1987. Nato sulla scia di “Torti in faccia” (andato su Telemontecarlo dall’80 all’81), fu trasmesso da Tmc fino all’83, e poi da Raidue. L’ideatore e il conduttore di questo talk show è stato Gianfranco Funari, purtroppo scomparso nel 2008. Il programma era così costruito: si lanciavano dei temi, per esempio: “È proprio così brutto invecchiare?”, “Sono più felici le casalinghe o le donne che lavorano fuori casa?”… e poi si lasciava discutere il pubblico in studio.
Al di là dei temi proposti è evidente che se a condurre non ci fosse stato Gianfranco Funari forse non staremmo nemmeno qui a ricordare la trasmissione. Funari, nato croupier in un casinò, arrivò non più giovanissimo a condurre programmi televisivi e lo fece con una inedita irruenza. Irruenza nei confronti del pubblico, nei confronti del regista, infatti guidava lui, dicendo: «Dammi la uno», intendendo la telecamera uno, oppure «Stringi con la tre». Ma non solo. Si divertiva a prendere in giro la pubblicità che sponsorizzava il programma, al punto, però, che quello che lui faceva diventava positivo per il prodotto stesso. Diciamolo: Gianfranco Funari sapeva cosa era la televisione e, nel bene o nel male, sapeva farla. La sua trasmissione fu criticata, come poche in Italia. Il 28 ottobre 1984 “la Repubblica” titolò: “A bocca aperta e cervello rigorosamente chiuso”. Quel che mi dispiace è che Gianfranco Funari, venendo a mancare a 76 anni, non abbia potuto vedere quanto i talk show italiani siano diventati, talvolta, volgari, sgangherati, trasgressivi. Ammetto di esser stato amico di Funari e di aver apprezzato quel suo modo insolito, inedito e aggressivo di fare televisione. Mi divertiva, ma divertiva anche gli altri, perché il programma faceva ottimi ascolti.