Il mio regno per una renna

Mentre completiamo questo numero di Sorrisi con tanti spunti natalizi, non riesco a nascondere un sorriso di soddisfazione. Perché dai e dai ho realizzato il mio sogno: una splendida renna di plexiglass carica di lucine domina il mio salotto. Le manca solo la parola, anche se muove continuamente la testa a destra e sinistra e sembra proprio che dica: «No!» (non è molto, ma è almeno un inizio). La renna l’ho comprata al negozio cinese di cui sono uno dei migliori clienti (era l’ultima, l’hanno dovuta togliere dalla vetrina) ed è il segnale che a Casa Vitali qualcosa sta finalmente cambiando, visto che posso dire la mia sulle decorazioni natalizie. Certo, sono ancora lontano dai miei ideali: cascate di luci dal soffitto, luminarie colorate appese alle pareti, un bosco di alberi di Natale stracolmi di palle e stelle, ghirlande a luci intermittenti sui balconi, tappetini che se calpestati fanno scattare la melodia di “Jingle bells”. Ma la renna era un tabù e l’unica condizione che ho dovuto accettare dai miei familiari è che in caso di visite devo farla sparire dietro il divano. Questa vittoria è figlia della mia perseveranza, ma anche dell’appoggio entusiasta del mio nipotino Lorenzo, che ha due anni e mezzo e gli stessi gusti del nonno (è l’unico in famiglia che mi capisce): infatti vuole luci e suoni ovunque. E non solo a Natale. A lui nessuno osa dire, come fanno con me, che la casa non è un luna park: chissà perché.