L’amica Wanda SERVIZI
Leggendo le regole che Wanda Nara ha imposto a casa sua (le trovate nel divertente articolo di Solange Savagnone a pagina 22) mi sono rivisto bambino. Mia mamma e Wanda, infatti, a parte alcune differenze sentimentali (suo marito, cioè mio papà, non faceva il calciatore) e fisiche (quelle le potete immaginare da soli), hanno in comune molte cose, tra cui un concetto un po’ rigido dell’educazione dei figli. Wanda racconta di avere oltre 40 telecamere che controllano giorno e notte i suoi cinque figli; mia mamma, priva di mezzi tecnologici, affidava il compito di spia a una vicina di casa, che produceva false testimonianze e prove costruite ad arte come fanno oggi gli 007. Wanda manda i figli a dormire alle 8 di sera? Io e le mie sorelle potevamo arrivare fino a Carosello, ma in compenso alle 6.30 del mattino venivamo tirati giù dal letto e costretti a rimetterlo in ordine, non prima che la mamma ce lo avesse completamente disfatto, per evitare che noi ci limitassimo a tirare su le coperte. Quante analogie: se mia mamma incontrasse Wanda diventerebbero amicone. Signorini avrebbe dovuto chiamarla al “Grande Fratello”. Non come opinionista, ma per spedirla dentro la Casa a dare ordini: i concorrenti a letto alle 8 di sera e poi, come soldatini, in piedi all’alba per rifare il letto e tenere la Casa in un ordine maniacale. Ma ora che ci penso quello sarebbe un altro programma: il Grande Colonnello.