Giorgio e Giorgia si aiutano tra loro
È un nome d’origine greca, Gheorghios, e significa “agricoltore“;
composto con “ghe”, cioè terra, ed “ergos”, lavoro. In passato era solo maschile e il perché è semplice: i nomi erano legatissimi al battesimo cristiano e la Chiesa consigliava di assegnare i nomi dei santi e delle sante rispettivamente ai maschi e alle femmine, senza cambiamenti nel genere. Insomma un San Giorgio c’era ed era veneratissimo; una Santa Giorgia, a cercar bene, pure (una eremita franca di 15 secoli fa), ma era praticamente sconosciuta. Nel XX secolo Giorgio è stato tra i primi in classifica con 240 mila presenze soprattutto tra gli Anni 10 e 40, sulla scia del George inglese e del Georges francese. Ma nel frattempo la regola del genere obbligato è venuta meno, anche perché le sante (note) erano meno numerose dei santi e così i nomi maschili più popolari si sono via via femminilizzati (altri casi eclatanti: Carla, Daniela, Roberta, Valentina, Federica, Alessia, Martina...). Dopo aver fatto nascere la moda di Giorgia, il maschile Giorgio è declinato e nel 1985 si è avuto il sorpasso del femminile sul maschile. A sua volta, il successo di Giorgia ha funzionato da traino per il rilancio del maschile. Giorgia è rimasto tra i primi 10 nomi dalla fine del XX secolo a oggi, toccando il 3° posto, ma Giorgio non molla. Nel 2018 sono nati 1.163
Giorgio e 3.251 Giorgia.