LA MAMMA: «LI CONFONDO SOLO IN TV»
Signora Tania, i suoi figli sono sempre stati identici?
«Appena nati, portati a casa dall’ospedale, la preoccupazione era quella di non confonderli. La nonna cucì dei braccialetti con i loro nomi ricamati. Li hanno indossati finché non abbiamo cominciato a distinguerli».
Ci siete riusciti?
«Sì, certo, anche se nelle foto abbiamo scritto, sotto o dietro, chi è Fabrizio e chi è Valerio».
Lei non sbaglia mai?
«Se entro in casa di fretta e ho la mente altrove, e Valerio mi apre la porta, chiedo: “È tornato a cena Valerio?”. “Mamma, Valerio sono io!”. Per tutti noi è un gioco».
Da bambini se ne approfittavano?
«Più da adolescenti, a scuola, per salvarsi fra loro o salvare la classe. Se uno dei due era interrogato in una materia e prendeva un bel voto, la volta dopo andava volontario fingendosi il fratello. Tutta la classe era riconoscente».
Cosa pensa del loro look?
«Sembrano trasgressivi, ma fondamentalmente sono due bambolotti con la barba lunga. Questo look è nato per gioco. Un’azienda cercava modelli maschi. Io mi sono detta: “Perché no? Al più gli taglieranno i capelli”. E invece gli hanno proposto di far allungare capelli e barba!».
Come li vede da concorrenti di “Pechino Express”?
«Lo desideravano da un po’, ma io ho detto: “Prima la laurea!”. Mancava un esame, la tesi, il tirocinio, pensavo non ce l’avrebbero fatta e invece si sono laureati con il massimo dei voti. “Pechino” è stato il regalo di laurea».
Quando li guarda in tv li distingue senza problemi?
«No! In alcuni momenti, quando tagliano le immagini o sono in movimento, devo aguzzare la vista pure io. In tv è più difficile!».