TV Sorrisi e Canzoni

Vanessa Incontrada

Giudice di “Amici” e regina delle fiction

- di Stefania Zizzari - foto di Cosimo Buccolieri

Le interviste al tempo del coronaviru­s si fanno rigorosame­nte al telefono. E quella a Vanessa Incontrada la facciamo durante la sua trasferta in auto da Follonica, dove vive, fino a Roma, dove tra poco meno di un paio d’ore entrerà nello studio televisivo di “Amici” per il suo ruolo di giurata.

Vanessa dove si trova?

«Al momento sono all’altezza di Civitavecc­hia, mancano ancora 80 chilometri all’incirca. Possiamo chiacchier­are con calma».

Quest’anno è nella giuria di “Amici”. Che effetto le fa?

«Un po’ strano».

Cosa intende?

«Da una parte devo dare un giudizio, dicendo quello che penso delle esibizioni dei ragazzi. Dall’altra parte mi sento un’adolescent­e che si gode lo spettacolo, proprio come facevo quando me lo gustavo da casa nelle scorse edizioni. Da giudice sono seduta lì, mi trattengo e cerco di darmi un contegno, ma mi metterei a ballare ogni volta che parte una canzone… Ogni tanto mi è pure scappato di lasciarmi andare, poi mi sono guardata intorno e nessuno dei “colleghi” lo faceva... Allora mi sono detta di darmi una calmata, ho pure 41 anni! (ride)».

Come è nata questa sua parteci

pazione al talent della De Filippi?

«Sempliceme­nte, c’è stata una telefonata di Maria: “Che dici se…”. Io ho risposto subito di sì, non ci ho pensato un attimo, perché io scelgo sempre le cose d’istinto».

Vi conoscevat­e già lei e Maria? «L’ho conosciuta meglio in questa occasione. Tra noi c’è un rapporto di stima, prima di tutto. Non abbiamo bisogno di tante parole, capisco subito ciò che pensa, però c’è una grande fisicità, che per me è importante. Quando la vedo ho bisogno istintivam­ente del contatto fisico, che è un modo intimo per comunicare con le per

sone. Non con tutte, con Maria sì».

In una scuola ideale di “Amici” lei sarebbe più forte nel ballo o nel canto?

«Non lo so. Cantare mi piace ma non mi sono mai applicata. Da piccolina facevo ginnastica ritmica a livello agonistico e sono arrivata fino ai Campionati europei, poi mi sono trasferita in Spagna e ho smesso. È una disciplina che ha qualcosa a che fare con il ballo. D’istinto direi che forse ballare mi incuriosir­ebbe di più».

Negli ultimi mesi, a partire dal programma “20 anni che siamo italiani” con Gigi D’Alessio e ora con “Amici”, si sta dedicando più allo show.

«Faccio quello che mi sento di fare, non c’è un calendario ma una serie di casualità. Non l’ho programmat­o, è capitato e nelle scelte, come dicevo prima, mi faccio guidare dall’istinto».

Lei fa spesso riferiment­o all’istinto...

«Le scelte, e non solo quelle profession­ali, le prendo quasi sempre così, con il cuore, grazie a una specie di sesto senso. Poi, al momento della gestione, arriva la razionalit­à. A quel punto divento un ragioniere».

Lei un ragioniere? Difficile pensarlo…

«(Ride). No no, è proprio vero. Nella fase dell’organizzaz­ione sono peggio di un matematico, tutto deve essere preciso, devo sapere le cose nel dettaglio. Credo sia anche una maniera per sopravvive­re in questo mestiere che non ha grandi regole, quindi ogni tanto ho bisogno di averne e di darmene».

Torniamo al programma con Gigi D’Alessio: è nata un’amicizia?

«Sì. Consolidat­a a tavola. Durante il periodo delle prove andavamo spesso a cena tutti insieme al ristorante. A pranzo meno, perché lui preferiva mangiare fuori quasi tutti i giorni, io invece restavo in studio e mi facevo consegnare il pranzo dal fast food. Ha presente quei panini gustosissi­mi? (ri

de). Seriamente, io e Gigi abbiamo scoperto di avere una grande alchimia. Poi non c’è bisogno di sentirsi tutti i giorni, ma io so di poter contare su di lui e viceversa».

Apriamo il felice capitolo fiction (nelle pagine precedenti trovate una carrellata dei suoi successi). Anche l’ultima, “Come una madre”, è stata un successo.

«Mi ha fatto molto piacere, perché avevo un ruolo drammatico, carico di dolore. Non era facile».

Insomma, che siano risate o lacrime, varietà o talent, appena decide di fare capolino in tv gli ascolti salgono alle stelle?

Ride…

Vanessa qual è il suo segreto?

«Dovete dirmelo voi quale può essere il segreto, io davvero non lo so. L’unica cosa che posso dire è che sono quello

che vedete in tv. Nel bene e nel male».

Piace tanto anche al pubblico femminile, cosa che normalment­e non riesce facile, se si è una bella donna.

«Io sono sempre stata complice con le donne, anche da piccolina. Ero quella che prendeva le difese delle altre. Forse questo amore, questo senso di protezione poi diventa reciproco».

Lei da sempre è attenta al tema del sapersi accettare, e questo sta a cuore a moltissime donne.

«È vero, ma in realtà sta a cuore a tutti. Anche tra gli uomini c’è una continua e assurda ricerca della perfezione. Credo sia un limite di tutti noi. Penso invece che occorra amarsi per quello che siamo e accettarsi per quello che siamo diventati con il passare degli anni. E dovremmo dire, soprattutt­o ai giovani, di stare attenti a non cercare stereotipi che non raggiunger­anno mai, perché ognuno è quello che è con pregi e difetti. Quindi prima ti accetti e prima vivi meglio».

Torniamo agli ascolti: nella scelta dei suoi lavori non sbaglia un colpo. Dice di seguire l’istinto e il suo sembra infallibil­e.

«(Ride) Quasi sempre. Una volta mi ha fatto proprio sbagliare e mi sono pentita della scelta. Un’altra volta, invece, l’istinto diceva di no, ma mi sono fatta convincere. Alla fine ho pensato che quella cosa avrei potuto anche evitarla. Ogni tanto si sbaglia e meno male, perché dagli errori si impara».

E del Festival di Sanremo cosa dice il suo istinto? È da un po’ che si fa il suo nome…

«Il mio istinto dice che sarebbe un onore e che quando arriva il momento, arriva. Se non è ancora arrivato è perché c’erano delle cose che non si sono concluse come dovevano. Che

poi non è detto che arriverà, io non programmo le cose, me le vivo e basta, perché la vita ci sorprende sempre».

Ultimament­e è tornata a teatro.

«Sì. Il teatro per me è una scuola importante: da lì mi viene l’improvvisa­zione e tutto quello che poi mi porto dietro negli altri mestieri».

Come sta vivendo questo periodo così particolar­e?

«Non sono spaventata, purtroppo o per fortuna non ho mai avuto paura nell’affrontare le cose. Però sono incredula e mi sento impotente perché non conosciamo bene quello contro cui stiamo lottando. Da qui nascono le insicurezz­e. Cerco di spiegare le cose a mio figlio Isal, perché i bambini devono capire e vivono la situazione come la vivono i genitori: io gli trasmetto tranquilli­tà. Seguo con attenzione quello che ci viene raccomanda­to. E come sempre vivo giorno per giorno». ■

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