TV Sorrisi e Canzoni

Luca Argentero

Esclusivo: l’attore commenta lo straordina­rio successo di “Doc - Nelle tue mani“...

- di Giusy Cascio foto di Fabio Lovino

Quasi 9 milioni di spettatori. Un ascolto record quello dell’ultima (per ora) puntata di “Doc – Nelle tue mani”. La serie è ispirata al libro “Meno dodici” (Mondadori), storia vera del medico Pierdante Piccioni, ex primario a Codogno e Lodi che dopo un incidente ha perso 12 anni di memoria, ma anziché ritirarsi con una pensione di invalidità è tornato in corsia. La fiction riprenderà in autunno perché le riprese sono state sospese a causa dell’emergenza coronaviru­s e ora tutti ci chiediamo come andrà a finire… Ne parliamo con il protagonis­ta, il dottor Andrea Fanti, uno strepitoso Luca Argentero.

Luca, si aspettava questo successo?

«In un momento così duro, la reaziospec­ializzando… ne del pubblico a una serie “medical” poteva essere imprevedib­ile. C’è molta più gente davanti alla tv perché non si può uscire, è vero… Ma il pubblico ha il telecomand­o. Se ha scelto di vedere noi, vuol dire che abbiamo lavorato bene».

Fanti è il medico ideale.

«Sì, perché riscopre l’empatia, la capacità di ascoltare e capire i pazienti».

Quando ha letto il copione cos’ha pensato?

«Io agisco d’istinto. Ho accettato perché volevo raccontare questa storia».

Come ha costruito il personaggi­o?

«Il modello ce l’avevo davanti agli occhi: Pierdante Piccioni. È servito parlarci, ha aiutato me e tutto il cast. Poi è stata fondamenta­le l’immersione di un paio di mesi al Policlinic­o Gemelli di Roma. Ogni attore ha approfondi­to il proprio ruolo a Medicina interna: io parlavo di più col primario, la caposala con la caposala, lo specializz­ando con lo Ma la cosa più importante era capire come si crea l’alchimia del gruppo in reparto, perché questa è una fiction corale. E tutti i miei colleghi sono stati eccezional­i».

Ha girato prima le scene del Fanti primario o quelle del Fanti buono?

«Prima il Fanti buono, poi il “vecchio” Fanti, in mezzo i flashback della famiglia felice».

Fanti porta la barba nella sua seconda vita. Perché?

«Un segno di “morbidità”: da primario Fanti doveva radersi per una questione di facciata. Dopo certe cose non gli importano più. Anche il suo camice è diverso da quello di tutti gli altri perché lui è il “jolly” del reparto».

C’è un’espression­e speciale nel volto di Doc quando azzecca diagnosi o va a caccia di indizi. È studiata?

«No, il lavoro d’attore è diverso. Tu studi il personaggi­o nel complesso, pen

si al suo bagaglio di emozioni e quando giri la scena un ghigno o un sorriso vengono naturali, perché in quel momento tu sei il tuo personaggi­o».

Fanti affronta una tragedia immane: la perdita del figliolett­o Mattia. Come ci si può immedesima­re in un dolore tanto grande?

«Non si può, non è immaginabi­le».

Lei sta per diventare papà.

«Manca poco, sì. Aspettiamo la bambina per maggio. Una gioia talmente grande! Il nome lo decideremo all’ultimo. Ora è difficile tutto, anche comprare le ultime cose che servono».

Con la sua compagna, Cristina Marino, avete guardato la serie?

«Certo, lei è molto felice che sia andata così bene».

È felice anche che lei piaccia così tanto alle donne?

«Lei dice che è un “plus”, non è gelosa, anzi ne fa un motivo d’orgoglio».

Con il dottor Piccioni siete amici?

«Ci siamo sentiti ogni venerdì, il giorno dopo la puntata, in videochiam­ata. Lui è in prima linea contro il virus a Lodi».

Aver interpreta­to un medico, come le fa vivere l’emergenza sanitaria?

«La vivo da semplice cittadino. Mi dà molto conforto ricevere i messaggi di medici, operatori sanitari e infermieri che ci ringrazian­o perché abbiamo dato un’immagine credibile del loro lavoro».

“Doc” insegna che i medici non sono infallibil­i.

«Sì, sono padri, madri, fratelli, sorelle».

Adesso tutti ci chiediamo come andranno avanti le vite dei suoi “colleghi” dottori…

«Ma io non svelo nulla. Perché la serie è scritta in modo denso, succede qualcosa ogni minuto, rovinerei tutto».

Ci dica solo se Agnese, la moglie di Fanti, e Giulia, la sua ex amante, capiranno chi è l’amore vero...

«Ma come “solo”? Se dico questo, svelo metà storia. Vi anticipo, però, che il “gran finale” è stato già girato. Alcune risposte ci saranno, qualcos’altro, invece, resterà aperto…».

Quindi si farà la seconda stagione?

«Io la farei».

Le prossime puntate andranno in onda in autunno. Quanto rimane ancora da girare?

«Di 24 settimane di riprese, resta una settimana da completare. Quando riprendere­mo, e con quali precauzion­i, dipenderà dalle indicazion­i del governo».

Era ipocondria­co prima di girare “Doc” o lo è diventato?

«Non lo ero prima e non lo sono diventato, per fortuna».

Il farmaco che non può mancare nel suo armadietto?

«Meno medicinali prendo, meglio sto. Ma spero che si trovi una cura per il coronaviru­s, è quello che vorrebbero tutti». ■

 ??  ??
 ??  ?? AMICONE (43) GIOVANNI SCIFONI
LA EX MOGLIE E DIRETTRICE SANITARIA INDECISA (35) SARA LAZZARO
LA
SPECIALIZZ­ANDO LO PROBLEMATI­CO (31) PIERPAOLO SPOLLON
SPECIALIZZ­ANDA INSICURA (27) SILVIA MAZZIERI
AMICONE (43) GIOVANNI SCIFONI LA EX MOGLIE E DIRETTRICE SANITARIA INDECISA (35) SARA LAZZARO LA SPECIALIZZ­ANDO LO PROBLEMATI­CO (31) PIERPAOLO SPOLLON SPECIALIZZ­ANDA INSICURA (27) SILVIA MAZZIERI

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy