La cronaca nera è di casa a Quarto grado
Va in onda su Rete 4 dal 7 marzo 2010. È condotto da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero. Di “Quarto grado” sono state fatte 11 edizioni (le prime quattro sono state condotte da Salvo Sottile e Sabrina Scampini), per un totale, al 24 aprile, di 391 puntate. È un programma ben fatto, che tratta di cronaca nera con il coinvolgimento di alcuni personaggi fissi in studio e l’apertura al dibattito con il pubblico attraverso il telefono e soprattutto i social. Ovviamente “Quarto grado” non dimentica mai di affrontare, discutere e seguire un caso nazionale, ma è altrettanto vero che, se scopre un fatto di cronaca accaduto in provincia, apparentemente meno eclatante, non “molla” quelle indagini, fino a una parvenza di conclusione. Chi scrive segue con attenzione questo programma e fa in modo di fermarsi ogni venerdì a guardarlo, se non tutto, per un po’ di tempo. È certamente bravo Nuzzi, ma lo sono anche alcuni inviati o corrispondenti da varie parti d’Italia. Chi scrive ama particolarmente che, dalle cronache di provincia, venga fuori proprio quella vita, quei costumi, quelle abitudini, le parole o i troppi silenzi.
Mi piace anche quando Nuzzi, su qualche argomento conosciuto in tutta Italia, prende una posizione dura di chi non scende, nemmeno per un momento, a un compromesso.
Tra i tanti casi affrontati a “Quarto grado”, mi è rimasto nella memoria quello di una donna trovata uccisa nel 2014 in una località del settentrione d’Italia. Si chiamava Elena Ceste e, se ben ricordo, Nuzzi e gli autori di “Quarto grado”, malgrado gli inquirenti stessero abbandonando l’inchiesta per obiettive difficoltà, hanno insistito per settimane e mesi, fino ad arrivare alla conclusione del caso. Gran merito di Gianluigi Nuzzi e di chi collabora con lui.