Con Daniele e Daniela tra i leoni
Quando si dice “San Daniele” oggi si pensa al prosciutto, dal comune
friulano, ma San Daniele è uno dei quattro profeti maggiori dell’Antico Testamento, vissuto 500 anni prima di Cristo. Nato a Gerusalemme e deportato a Babilonia da Nabucodonosor, fu nominato principe e capo di tutti i sapienti del regno e considerato un grande oracolo di Dio. Caduto in disgrazia, venne gettato in pasto ai leoni ma riuscì a salvarsi. È noto il detto “come Daniele nella fossa dei leoni” per indicare una persona circondata da nemici pericolosi. Il nome, ebraico, significa “Dio è (il mio) giudice”. Il nome è stato molto popolare nell’Italia della seconda metà del Novecento. Il maschile ha toccato le 230 mila presenze, con punte negli Anni 80. Ancora meglio il femminile: si sono chiamate Daniela, nel XX secolo, 280 mila italiane, specie nel Centro-Nord e record nel 1969. Ai giorni nostri il femminile è in declino, da 700 nuove presenze nell’anno 2000 a 150 nel 2018; lo è anche il maschile, ma su livelli più alti, da 3.300 a 1.300 nello stesso periodo. E il ritorno in auge dei nomi senza l’ultima vocale è notevole, così che accanto a Gabriel e Samuel, ecco Daniel con i suoi oltre mille nuovi nati ogni anno. Daniele è anche un cognome, noto per il musicista Pino e la conduttrice tv Eleonora; è diffuso in tutta Italia, come pure Danieli, mentre Daniel è trevigiano e Danielis friulano.