TV Sorrisi e Canzoni

Mascherina di bellezza

- di Aldo Vitali av@mondadori.it

Non dico che preferivo Milano quando era deserta e avevo 200 metri di autonomia da casa. Non dico che parlarsi da balcone a balcone mi manchi, anche perché essendo duro d’orecchi rispondevo a caso alle domande dei vicini e oggi nel quartiere la mia reputazion­e vacilla. Ma adesso che qui a Milano ci hanno allungato un po’ il guinzaglio, c’è un sacco di gente in giro che sembra non aver capito la faccenda delle mascherine (ne parliamo a pagina 20). Cosa c’è di più semplice? Per proteggers­i dal contagio uno la deve indossare coprendosi bocca e naso. Invece non ho mai visto tanti nasi all’aria come ora. E le narici soffiano fuori qualsiasi cosa, anche per via della momentanea chiusura delle bocche. C’è chi ha frainteso l’obbligo di portare le mascherine quando si esce: le porta sì, ma abbassate attorno al collo, pensando che sia il punto dove il Covid attacca più volentieri. Altri le mettono come Zorro, occhi protetti e naso e bocca liberi. E c’è chi non le porta affatto, con l’aria di quello più furbo tra tanti scemi mascherati. Penso che solo in un caso le utilizzere­bbero davvero tutti: se le adottasser­o gli stilisti e diventasse­ro di moda (e per fortuna mi sembra che siamo già su quella strada...). Io indosso sempre la mascherina. Per proteggerm­i, certo. Ma anche perché mi hanno detto che mi dona, che sono più bello con la faccia ben nascosta: e meno se ne vede e meglio è.

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