Mascherina di bellezza
Non dico che preferivo Milano quando era deserta e avevo 200 metri di autonomia da casa. Non dico che parlarsi da balcone a balcone mi manchi, anche perché essendo duro d’orecchi rispondevo a caso alle domande dei vicini e oggi nel quartiere la mia reputazione vacilla. Ma adesso che qui a Milano ci hanno allungato un po’ il guinzaglio, c’è un sacco di gente in giro che sembra non aver capito la faccenda delle mascherine (ne parliamo a pagina 20). Cosa c’è di più semplice? Per proteggersi dal contagio uno la deve indossare coprendosi bocca e naso. Invece non ho mai visto tanti nasi all’aria come ora. E le narici soffiano fuori qualsiasi cosa, anche per via della momentanea chiusura delle bocche. C’è chi ha frainteso l’obbligo di portare le mascherine quando si esce: le porta sì, ma abbassate attorno al collo, pensando che sia il punto dove il Covid attacca più volentieri. Altri le mettono come Zorro, occhi protetti e naso e bocca liberi. E c’è chi non le porta affatto, con l’aria di quello più furbo tra tanti scemi mascherati. Penso che solo in un caso le utilizzerebbero davvero tutti: se le adottassero gli stilisti e diventassero di moda (e per fortuna mi sembra che siamo già su quella strada...). Io indosso sempre la mascherina. Per proteggermi, certo. Ma anche perché mi hanno detto che mi dona, che sono più bello con la faccia ben nascosta: e meno se ne vede e meglio è.