Volersi bene a distanza
Mentre scrivo questo articolo ancora non so se noi della Lombardia potremo andare in giro per l’Italia senza restrizioni. Mia mamma, che vive in Toscana e non vedo da Natale, mi fa comunque sapere che lei sta bene, che mi guarda sempre su Internet, che le fa piacere sentire la mia voce al telefono, ma che non devo disturbarmi ad andare a trovarla, con tutto il lavoro che ho da fare. Con calma, semmai, verrà lei a Milano. La capisco: ha 89 anni (virgola 99 periodico) e ha passato mesi nel suo bunker isolato su una collina vicino a Lucca. Noi di Milano (in questo periodo per lei io non sono toscano, ma lombardo) possiamo essere un rischio per la sua salute. La pensa come i greci, che non ci vogliono in vacanza da loro. Ma vorrei che fosse così prudente anche con se stessa. Per esempio: ha senso che lavi i vetri arrampicandosi sul davanzale delle finestre come un’acrobata del Circo Orfei? Per convincere mia mamma che il corretto distanziamento sociale tra me e lei non sono i 400 chilometri che pretende, ma un metro o due, ho chiesto l’intervento di una superesperta di contagi e comportamenti virtuosi, Roberta Villa. Trovate la sua intervista e le istruzioni per l’uso di questa nuova fase della pandemia a pagina 34. E visto che non posso farlo io, se qualcuno di voi passa da Lucca convinca per favore mia mamma a scendere dalla finestra.