TV Sorrisi e Canzoni

Più lettere romantiche

E risponde anche ai dubbi del cuore degli spettatori, ma di sé dice...

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In fondo lirica, cinema o tv, sempre spettacolo è.

«Ma no ragazzo mio, cambia tutto! Devo ringraziar­e Pippo Baudo che mi ha insegnato i tempi della tv. All’opera per dire “Ti amo” canti un’aria di dieci minuti. Al cinema ci metti una scena. In tv è un attimo. Per fortuna che più passano gli anni più divento svelta. Oggi addirittur­a certe lungaggini della lirica non le sopporto più. Insomma, ti può capitare di stare in mezzo al palco con la spada alzata e gridare “All’armi” per dieci minuti... se devono arrivare questi nemici fateli entrare, no? Anche i movimenti ho dovuto cambiare. Pippo me lo diceva: “Nell’opera è tutto un gran gesticolar­e perché ti possa vedere anche l’ultimo spettatore dal loggione, ma in tv ogni gesto viene amplificat­o dalle telecamere. Ci vuole misura».

Baudo si conferma un grande profession­ista...

«Pure troppo. Certe volte mi faceva proprio arrabbiare: “Ma se ti serve una cantante lirica chiama me, no?” gli dicevo. Niente. “Guai a mischiare vita privata e

MOLARA RICCIARELL­I, MAMMA DI KATIA lavoro”. Però è stato lui a incoraggia­rmi quando ho esordito nel cinema». Come andò?

«Mi aveva chiamato Pupi Avati e io ero terrorizza­ta: “Non sono adatta” pensavo. Lui disse: “Se ti ha chiamato vuol dire che sei giusta per il personaggi­o. Provaci”. Ma io non mi sentivo abbastanza bella e per tutto il provino ho trattenuto il fiato per sembrare più magra. Alla fine stavo svenendo. Allora Pupi, con quella voce da ranocchiet­ta, mi ha invitato a lasciarmi andare, rilassarmi... e così è nata “La seconda notte di nozze” e poi gli altri film».

In tv ha fatto l’ospite, il giudice, la concorrent­e e l’attrice. Qual è l’esperienza che ricorda con più piacere?

«Aver recitato al fianco di Terence Hill in “Don Matteo” e “Un passo dal cielo”. È un artista così gentile e disponibil­e. Sul set mi sentivo un’ospite in casa d’altri e lui mi ha messo a mio agio. Che poi è il motivo per cui ho detto subito di sì a Pierluigi Diaco».

Cioè?

«Tutto è nato quando mi ha ospitato in una puntata di “Io e te”. Mi piace quel suo stile garbato. Sarei rimasta su quella poltrona per un mese. Del resto io ormai la mia carriera l’ho fatta, se prendo e mi trasferisc­o a Roma è perché mi ha incuriosit­o l’invito di

Diaco e della Rai, e mi piace il programma. Trovo che vada in controtend­enza in questa epoca di television­e così gridata».

Be’, per una cantante lirica non dovrebbe essere un problema alzare un po’ la voce...

«Ma io lo faccio solo sul palco al momento dell’acuto. Nella vita di tutti i giorni mi piace tenere un tono basso e pacato, proprio come fa Diaco. E poi c’è un’altra cosa che ci accomuna: l’amore per gli animali. Lui con il suo bassotto Ugo e io con Ciuffy, il mio maltese dalle macchie arancioni. Ma lo sa che gli ho insegnato a dire “mamma”? Cioè, quando abbaia sembra che dica mamma. Ho il filmato sul telefonino, dopo glielo mando».

Beati anche gli spettatori: non succede spesso di scrivere una lettera di dubbi d’amore e sentirsi rispondere da un Grand’Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, nonché Medaglia d’oro Benemerita dell’arte, come è lei...

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PIPPO BAUDO (84 IL 7 GIUGNO)

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