Katia Ricciarelli
Cura la Posta di
Risponde alla Posta del cuore di “Io e te” ..........................
T «enere una Posta del cuore? Perché no? Nella mia vita ho molto amato. Anche sbagliando, certo. Ma sicuramente ho abbastanza esperienza per dare buoni consigli. Anche se mia mamma Molara scherzando diceva: “Predicare bene e razzolare male”. Ma questo è un altro discorso...».
Katia Ricciarelli è molto contenta della proposta di Pierluigi Diaco, che l’ha voluta con sé a “Io e te” per rispondere alle lettere degli spettatori. «Questa estate la mia vita cambierà. Non ne potevo più di stare in isolamento con Ciuffy
nella mia villa sul lago di Garda. Sì, è vero, è stata anche un’occasione per riflettere. Ma dopo tre mesi ho riflettuto abbastanza».
Katia, ha ricevuto molte lettere d’amore nella sua vita?
«Ho perso il conto. Soprattutto quando ero ragazza, sa, allora le cantanti liriche erano come le dive del cinema. Arrivavano direttamente le proposte di matrimonio. Ricordo che un ammiratore mi invitò a cena: la tavola era imbandita con tantissimi piatti e ogni volta che il cameriere ne portava via uno, sotto c’erano delle perle... Un altro, che stava in loggione durante una rappresentazione di “Semiramide” a Parma, si era convinto che gli avessi
IO E TE
RAIUNO da lunedì a venerdì ore 14.00 fatto gli occhi dolci per tutto lo spettacolo. Ma quando mai! Noi vediamo solo i riflettori, mica il pubblico. Comunque mi ha seguito fino a casa perché voleva sposarmi. Ricordo ancora mia madre che cercava di calmarlo: “Ma fa il bravo, cosa dirà tua mamma...” Alla fine abbiamo dovuto chiamare i carabinieri e per sei mesi sono andata in giro con la scorta. No no, meglio fare l’esperta e rispondere ai dubbi amorosi degli altri...».
Con Diaco avete fatto molte prove?
«Nessuna. Anzi probabilmente cambieremo i dettagli in corso d’opera. Diaco mi lascia improvvisare e io sono contenta di tanta fiducia».
Dai teatri dell’opera alla televisione. Come è successo?
«La lirica mi impegna ancora: insegno ai giovani cantanti e proprio in questi giorni avrei dovuto esibirmi in “Cavalleria rusticana” all’Arena di Verona con la regia di Gabriele Muccino. Ma è anche vero che con il tempo la voce declina. Se una è intelligente, non si incaponisce e passa ad altro».
TERENCE HILL (81)
«Ma lo sa che non so neppure dove le ho messe, quelle onorificenze? Per carità mi han fatto piacere, perché dimostrano che qualcosa di buono nella vita devo pure averlo fatto. Ma sono più orgogliosa di me stessa che delle mie medaglie». ■