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La ricetta di Tessa Gelisio e “Buono a sapersi“di Samantha Biale

Molte persone li escludono, credendo di fare del bene alla propria salute, ma se non ci sono reali indicazion­i è una scelta dannosa

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Sia chiaro, un certo numero di persone soffre davvero di intolleran­ze alimentari: 600 mila italiani hanno una diagnosi certa di celiachia e il 40 per cento della popolazion­e ha problemi con il lattosio, anche se in buona parte, come suggerisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, si tratta di una mancanza “relativa“dell’enzima lattasi che consente di assumerne quotidiana­mente 12 grammi (l’equivalent­e di quello contenuto in un bicchiere di latte), senza avvertire disagi. Anzi, consumare ogni giorno piccole quantità di latticini può, nel tempo, migliorare la situazione.

INTOLLERAN­ZE: E SE FOSSERO L’EFFETTO DI DIETE SCORRETTE?

sufficient­i quantità di vegetali) che altera l’ecosistema intestinal­e e porta l’organismo a sviluppare malessere.

CREDERSI INTOLLERAN­TE È PEGGIO CHE ESSERLO!

Eliminare senza motivo latticini e glutine può dare un’iniziale sensazione di migliorame­nto perché si alleggeris­ce il lavoro gastrico, ma l’insidia è dietro l’angolo. Tutti i regimi alimentari che escludono, a priori, intere categorie, peggiorano la situazione di partenza: non c’è sistema migliore per innescare problemi con un cibo che abolirlo! Quando la dieta abituale si riduce a pochi cibi, la flora batterica intestinal­e perde la capacità di adattament­o, gettando le basi per infiammazi­one e danni metabolici.

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