TV Sorrisi e Canzoni

Mangiare e bere bene!

Nei panni dell’amatissima suor Costanza e ci confida...

- (Tata Giacobetti, componente del Quartetto Cetra, scomparso nel 1988, ndr). (ride)». di Giusy Cascio

per me: mi compra gli igienizzan­ti, mi porta l’acqua, la spesa. Si prodiga, è attenta, precisa, introversa al contrario di me. Somiglia tanto al suo papà

Chi manderebbe al diavolo?

«Il dentista! Devo fare gli impianti, ma se muoio? Mi porto i denti nuovi nella tomba?

Tra i suoi colleghi chi merita paradiso?

«Gian Maria Volonté. Un uomo meraviglio­so, che si batteva nel sindacato per noi attori. Oggi tutti parlano, ma nessuno fa niente in concreto».

Si è mai sentita all’inferno?

«Sì, tre volte. Una con questa pandemia. Poi con il terremoto del 1980: ero a Napoli e a ogni scossa mi sentivo morire. E infine con la strage dell’Heysel nel 1985, perché ero lì a Bruxelles, allo stadio per Juventus-Liverpool, in tribuna. Ho visto tutte quelle persone schiacciat­e, davanti agli occhi, la curva che crollava, non lo dimentiche­rò».

Prega nei momenti di sconforto?

«Prego ogni sera e ogni mattina. Mi rivolgo al Gesù della Divina Misericord­ia, recito un rosario breve».

Ci sveli di sé un mistero doloroso, il uno glorioso e uno gaudioso.

«Il dolore infinito è stato perdere un figlio, che aveva solo un mese di vita. Un dolore così forte che non ho lavorato per tanti anni per dedicarmi a Giorgia, la gioia più grande. Quanto al mistero glorioso… La tecnologia: ormai sono diventata un’esperta. Ho imparato a fare le videochiam­ate al computer e in questi giorni con i colleghi del cast di “Che Dio ci aiuti” leggiamo i copioni a distanza. E poi, con gaudio massimo, a casa riparo qualsiasi cosa: sono Valeria aggiustatu­tto».

E le “liturgie” delle sue giornate?

«Non faccio cose a orari fissi. Mi dimentico pure quando devo prendere le mie pillole per la pressione e per il colesterol­o».

Colpa dei peccati di gola?

«Sì, i miei peccatucci. Amo mangiare bene, bere il vino buono, gli aperitivi con le bollicine e… i dolci. Ero negata, ma ora riesco a fare il ciambellon­e allo yogurt».

Il più grave vizio capitale?

«L’invidia. Fa male a chi la prova».

Prudenza, giustizia, fortezza o temperanza: possiede una delle quattro virtù cardinali?

«Prudenza e temperanza di certo no, perché dico tutto quello che mi passa per la testa. Fortezza, sì. E perseguo la giustizia».

E infine, scopriamo gli altarini di “Che Dio ci aiuti 6”…

«Se Dio vuole, inizieremo a girare il 30 giugno. Nel cast ci sono Francesca Chillemi, Gianmarco Saurino, Simonetta Columbu e sono felice che torni Diana Del Bufalo, che è un amore e canta divinament­e. E arrivano due nuovi ragazzi: Pierpaolo Spollon ed Erasmo Genzini. Quanto a me, Suor Costanza, vorrei tanto andare in moto. Io guidavo, sa che ho un Vespone fermo in garage? Ma non mi chiede niente di Elena Sofia Ricci?».

Certo, Suor Angela.

«Ci vogliamo bene. Elena Sofia è brava, colta. Ed è bella, ma lei non lo sa. Sul set cerca sempre le luci giuste. Devo proprio dirglielo che è bellissima». ■

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