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La febbre? Ora la misura un microchip

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Perché viene la febbre ai nostri amici a quattro zampe? Ce lo spiega Francesco Orifici della Clinica veterinari­a Brugherio (Milano): «La febbre viene in genere in tutte le patologie infettive, batteriche o virali, e anche nelle situazioni oncologich­e. Non va confusa con l’ipertermia, ossia l’aumento della temperatur­a, che può essere provocata anche da altri fattori, come il movimento muscolare intenso o un colpo di calore. La temperatur­a normale, per cani e gatti, si aggira tra 38 e 39 gradi. Quindi, se l’animale è a riposo, in condizioni ambientali normali e ha 39 e mezzo, bisogna sentire il veterinari­o». Come capire se il nostro amico a quattro zampe ha la febbre? «L’unico metodo corretto è il termometro. L’ideale è usare quello pediatrico con la punta flessibile. Va mantenuto tra i 10 e i 20 secondi nell’ano dell’animale (prima di inserirlo, mettete sulla punta un gel anestetizz­ate o un lubrifican­te come la vaselina), ma questo può provocargl­i stress e fare alzare la temperatur­a». Da alcuni mesi però c’è un’alternativ­a, il Thermochip: «Si tratta di un nuovissimo microchip che, oltre a contenere il numero unico di identifica­zione di 15 cifre, misura la temperatur­a corporea. Basta avvicinare al collo un lettore ad hoc (costa circa 80 euro) e la si può verificare in ogni momento anche a casa, dove l’animale non si stressa, facilitand­o il lavoro del veterinari­o». Ci sono però dei limiti: «Purtroppo si può inserire soltanto se non ci sono altri microchip, quindi per lo più nei cuccioli». Può essere dannoso? «Assolutame­nte no. Da un punto di vista elettrico è inerte, non ha infatti una sua alimentazi­one o una batteria, e dura sostanzial­mente in eterno. Si attiva soltanto quando si avvicina il lettore e non emette onde o radiazioni di alcun tipo» rassicura Francesco Orifici.

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