«Occhio però, il blocco non vale per i social»
Dal 21 novembre entrano in vigore le nuove misure sul controllo parentale, contenute in una delibera dell’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom), che bloccano automaticamente l’accesso a “contenuti inappropriati” nei cellulari dei minorenni.
Che cosa non potranno più fare?
«Non potranno più visitare i siti inclusi nelle otto categorie ritenute da Agcom inadatte. Ma attenzione: il blocco riguarda solo la navigazione sui siti e non sui social».
Quali sono le otto categorie?
«Sono i siti che offrono la vendita di armi e articoli simili, quelli relativi al gioco d’azzardo e alle scommesse, i siti con contenuti violenti, che veicolano il razzismo o supportano i disturbi alimentari e
l’utilizzo di droghe, i siti che danno la possibilità di rendere non tracciabile l’attività sul web, i siti di sette religiose e quelli per adulti».
Il blocco avviene in automatico?
«Sì, nel caso di Sim intestate a minori. Va specificato che il genitore, tramite un’interfaccia molto semplice, può aggiungere o togliere siti dalla famosa lista delle otto categorie».
Un genitore come può attivare il blocco se la Sim è intestata a lui?
«Ci sono diverse modalità: con un codice Pin all’attivazione dell’utenza, tramite Spid, con autenticazione sul sito dell’operatore oppure attraverso un codice inviato via sms o via mail».
La misura è obbligatoria e gratuita per tutti gli operatori?
«Sì, ma c’è di più. I gestori telefonici sono chiamati a supportare e sensibilizzare i genitori nella configurazione di questo controllo parentale».
Quando il ragazzo compie 18 anni cosa succede al “blocco”?
«Si può disattivare facendo richiesta al proprio gestore telefonico tramite Spid, con un Pin fornito via sms oppure autenticandosi sul sito del proprio operatore».
Com’è la situazione all’estero?
«A luglio la Francia ha annunciato una misura simile, che sarà in vigore dall’anno prossimo: tutti i dispositivi che utilizzano Internet avranno il controllo parentale abilitato per impostazione
predefinita». ■