Vanity Fair (Italy)

CHI HA PAURA DI HALLOWEEN

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ono la mamma di una bimba di 6 anni e un bimbo di 4. Mio marito e io siamo cattolici praticanti, e la Fede ci accompagna nella loro educazione. Tuttavia pensiamo di esonerarli dall’ora di religione, perché troppo spesso l’insegnamen­to di questa materia contrasta con la nostra idea educativa che è quella di formare menti aperte. Durante una visita al Bioparco, osservando gli scimpanzè, mia figlia nota la somiglianz­a tra primati e umani nel modo di accudire i cuccioli. Mio marito le parla del concetto di evoluzione. Ma quando rientra a casa dopo la prima lezione di religione, ci chiede: «Gli uomini discendono dalle scimmie o da Adamo ed Eva come dice la maestra?». Fino al recente epilogo, ben più grave, quando scoppia in lacrime perché la maestra le ha detto che Halloween è la festa del diavolo: «Ho il vestito da streghetta: che cosa faccio?». Non amo questa festa, ma non ignoro che è diventata una realtà – per quanto commercial­e – anche da noi. E di nuovo con mio marito, dopo esserci documentat­i, abbiamo spiegato ai bambini il significat­o storico e culturale di Halloween. Li affido ogni giorno alla scuola e agli insegnanti, della cui categoria anch’io faccio parte, nella speranza che arricchisc­ano la loro mente. La globalizza­zione è anche questo: condivider­e quello che è «altro», senza dimenticar­e le nostre radici. I miei bambini hanno onorato la commemoraz­ione dei defunti ma hanno anche partecipat­o alla festa di Halloween organizzat­a da una scuola americana, nella

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