CARO MASSIMO,
Ci siamo conosciuti quando avevo 17
anni, siamo diventati amici, ci siamo
innamorati. Pur vivendo in due
città diverse a causa del mio lavoro, condividevamo
tutto: così, almeno, credevo.
Dopo tre anni di amore intenso, tre anni
fa il mondo perfetto in cui mi illudevo di vivere
crolla: lui mi confessa che no, non si
laurea tra due giorni come mi ha fatto
credere, gli mancano ancora diversi
esami. Ne esco distrutta, penso agli
anni di bugie, di «vita parallela». Ma
l’amore che provo, che proviamo, è
tanto, mi dico che è stato solo un problema
mal gestito da parte sua, lo perdono,
con non poca fatica cerco di recuperare
la fiducia in lui. Ora, dopo altri
tre anni, accade di nuovo: a una settimana
dalla laurea, la scoperta (mia,
stavolta) che ha mentito ancora. Parlavamo
di un suo trasferimento nella
mia città, di convivenza, di matrimonio,
di figli, e a 29 anni mi ritrovo i sogni
distrutti. Distrutto, mi dice, è anche
lui. Si fa aiutare da una psichiatra,
dice di non meritare più il mio amore, ci
allontaniamo. Nonostante tutto, non mi
sento di odiarlo. La mia famiglia ormai lo
disprezza. E io voglio lui, ancora.
—G. So che non dovrei prendere le difese dello sciagurato. Cercherò soltanto di riflettere sulla entità reale dei danni che il suo comportamento ha causato al vostro rapporto. Ti ha mentito, questo è sicuro. Due volte e per lo stesso motivo: la laurea con effetto ritardante. Ma lo ha fatto in ossequio a un’indole perfida o per pura minchioneria maschile? Ha riempito il tuo cuore fiducioso di speranza, agganciando l’imminente conquista della laurea a una concatenazione inesorabile di eventi: Ha agganciato le sue promesse a un evento, la laurea, che per il fatto stesso di collocarsi nel futuro gli consentisse di non rovinare il presente. Se ti avesse detto: «Amore, scusami, ma sono una scarpa indolente e mi laureerò non prima del 2024 o più probabilmente mai», temeva che tu lo avresti lasciato. In ogni caso il cielo rosa che splendeva sopra di voi si sarebbe tramutato in tempesta. Urla, porte che sbattono, parole ultimative su fiducia tradita e mancanza di impegno e serietà. Le tipiche reazioni – giustissime e dettagliatissime – con cui una donna innamorata riesce a fare sentire il proprio ometto una sorta di rifiuto non degradabile. È dunque anzitutto per quieto vivere che
ANDRÉ DA LOBA