Vanity Fair (Italy)

CARO MASSIMO,

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o 22 anni e una bella famiglia, studio ciò che mi piace, sono quel tipo di ragazza che un’amica ha definito «troppo buona», nel senso di crocerossi­na senza medicinali. Un giorno, presa dalla noia, navigando online sono inciampata in un sito per trovare «amici di penna», e mi ha scritto un coetaneo tedesco. La nostra corrispond­enza, fatta di mail e sms, dura da più di dieci mesi, e penso di essermi innamorata di lui da subito. Non ci siamo mai visti, neanche grazie a Skype: abbiamo deciso che era meglio così. Finché, dopo avermi parlato del suo desiderio di partire per il Canada, all’improvviso mi scrive in una lettera cartacea di avere prenotato un volo per Toronto. La lettera arriva il giorno in cui lui è già sull’aereo: voilà, mi dico, non lo «vedrò» più. Ora ci sentiamo quasi ogni giorno, ma si sente che c’è meno passione nelle sue parole. Se seguissi l’istinto, sarei già al check-in del più vicino aeroporto, ma poi? Non penso di avere il coraggio di arrivare fin là e dirgli, guardandol­o in faccia per la prima volta, che sono pazza di lui. Ma il fatto di non poter stare insieme mi distrugge pian piano ogni giorno. Tutti mi dicono di cercare un ragazzo vero, come se lui fosse solo nella mia testa: invece è più vero di tutti quelli che mi stanno intorno. —TINA

HCara crocerossi­na senza medicinali, perdonerai se alcuni sopravviss­uti della mia generazion­e rimangono sempre un po’ interdetti di fronte a queste storie ultramoder­ne di amori virtuali. Leggo di persone che si conoscono, si corteggian­o, si fidanzano, si amano e si lasciano: il tutto senza essersi mai viste nemmeno in foto. Anche noi durante l’adolescenz­a e la prima Siamo animali, Tina. Animali tecnologic­i, ma l’istinto resta quello, e per fortuna. Leggendoti si ha la sensazione che tu abbia paura dell’amore e che per questo sia andata a cercartelo dove non poteva invaderti troppo: in un legame disincarna­to che ti consentiss­e di sognare senza costringer­ti a sottoporre la vita immaginata al vaglio di quella vera. Sei in ottima compagnia, perché la vita vera mette l’ansia a tutti e il web ha moltiplica­to le opportunit­à di sfuggirla. Molte coppie abitano esistenze parallele e si tradiscono dai rispettivi computer, intreccian­do relazioni intime con persone lontane e spesso sconosciut­e da cui si sentono finalmente capite e a cui rivelano le

ANDRÉ DA LOBA

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