E LA RETE SPERA CHE PERDA
C’è quasi da sperare che non vinca l’Oscar. Michael Fassbender, ma anche Leonardo DiCaprio. Se si aggiudicassero la statuetta, dovremmo dire addio a due dei nostri tormentoni preferiti. Perché i fidanzati della Rete hanno come
prima caratteristica l’essere perdenti: i loser hanno un fascino speciale. Per questo ce ne innamoriamo: per i difetti, non per i pregi. E più li amiamo, più li ridicolizziamo, li trasformiamo in tormentoni, ne moltiplichiamo l’immagine con quel meccanismo perverso che è il meme. Come la foto di Fassbender che ride e ha dato origine al sito Is Michael Fassbender a Shark? O come la saga di Leo alle prese con l’agognata statuetta: nella versione che circola in questi giorni, l’Oscar se lo aggiudica la mamma orsa di Revenant mentre lui, disperato, tende la mano come prima di affondare in Titanic. Brad Pitt? Il suo successo è troppo lineare. Idem per Clooney. Questione di pubblico e di età: ci fossero stati i social ai tempi di E.R., sarebbe stato un perfetto meme, ora è tardi. Per farsi amare su Internet aiuta essere un po’ sfigati, cool ma non troppo, grandi attori con carriere dalle direzioni sbilenche. Ne
sa qualcosa Oscar Isaac, l’ultimo arrivato tra gli Internet Boys: un campione di incassi come Star Wars dopo una sequela di film minori, e la Rete è esplosa in una valanga di Gif, foto, video, tumblr, articoli su BuzzFeed, il sito specializzato nel rendere virale tutto ciò di cui si occupa. Prima era toccato a Cumberbatch, cui le fan (le «Cumberbitches») hanno dedicato gallerie fotografiche del tipo «lontre che assomigliano a Cumberbatch», figlie dirette di un post su BuzzFeed: «13 cose a cui Benedict Cumberbatch assomiglia» (fra le altre: un bicchiere di latte,
un piede, E.T., un gatto strafatto). Fondamentale è la capacità di prendersi in giro. Ne sa qualcosa Ryan Gosling, primo, insostituibile fidanzato del web: la sua partecipazione al meme «Ryan Gosling non mangia i cereali» è una delle cose migliori di Internet. Ma se anche lui, o Leo, o Michael dovessero un giorno deluderci, poco importa: il bello del divo virale è che
è facilmente sostituibile. Morta una Gif, se ne può sempre fare un’altra.