Benvenuti al circolo dei poeti
Nel loro manifesto si definiscono «sostenitori della bellezza e della condivisione». È la nuova Scapigliatura che, da Milano, vuole allargare il mondo nel nome dell’arte. Complice un mentore molto speciale
Q«Questa casta o classe... vero pandemonio del secolo, personificazione ... dello spirito d’indipendenza e di opposizione agli ordini stabiliti... io, con una bella e pretta parola italiana, l’ho battezzata appunto: la Scapigliatura Milanese ». È il 1862 quando Cletto Arrighi inventa la parola Scapigliatura per definire un movimento di giovani menti in fermento, che, attraverso la letteratura, la musica, la pittura e la creatività in genere, tentando di cambiare il mondo a partire da Milano. La stessa città dove, circa centocinquant’anni dopo, Kean Etro ha dato vita a The Circle of Poets, undici «poeti sostenitori della bellezza e della condivisione». C’è l’architetto e il musicista, il tatuatore e il gallerista, il fotografo (che ha realizzato le immagini che vedete in queste pagine) e il regista, il designer e l’imprenditore, due pittori e una sola ragazza, studentessa di Belle Arti. Etro li ha voluti con lui in passerella nel finale della sfilata Uomo. «Il primo incontro è avvenuto nello studio di Jacques Leo in Brera», racconta. «Lo spirito di gruppo è nato istintivamente. Dalle prime parole, che rendono possibile l’affinità, sono scaturite ore di racconti e confronto, che sono state l’origine di questo progetto». Progetto che ha una natura prettamente intellettuale: «L’incontro genera scambio, valore e possibilità». Non a caso, sul sito del marchio ( etro.com), accanto ai profili dei membri del circolo, c’è un invito rivolto ai poeti di ogni età e latitudine a inviare scritti, dipinti, foto, canzoni. Il messaggio è forte e chiaro: «Condividere e partecipare spaziando con l’entusiasmo del pensiero come sola libertà. Allarghiamo il cerchio, il cerchio dei poeti».