Vanity Fair (Italy)

L ETTERA D I S AN V ALENTINO

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Cara Francesca, ti scrivo per dirti, a 75 anni, che ti amo come in quella prima mattina incantata del 23 maggio 1981, miracolo che da tanto invocavo. Ti amo per le lacrime che hai asciugato con i tuoi baci e le tue carezze. Ti amo perché mi hai liberato dall’oscurità che soffocava i miei sogni. Ti amo perché mi hai aiutato a discernere i valori veri dalle false conquiste, l’eleganza dalla volgarità, l’essenziale dal superfluo, l’umiltà dalla presunzion­e. Ti amo per la serenità che mi regali; per gli slanci di affetto con cui mi sorprendi quando sono assorto. Ti amo perché finalmente in te ho trovato la mia casa e la mia famiglia. Ti amo per la dolcezza del nostro tenerci per mano; per la semplicità del nostro vivere. Ti amo perché mi fai ancora sentire come uno studentell­o esultante per la prima fidanzatin­a. Ti amo per la generosità con cui dici che sono un poeta. Ti amo perché ridi alla vecchia barzellett­a raccontata agli amici come se l’ascoltassi per la prima volta. Ti amo perché mi hai fatto ritrovare quel cuore di bambino che la vita mi aveva rubato e gettato via. Tu lo hai raccolto, curato, guarito, lo hai riempito del tuo amore, me lo hai ridato. Quel cuore mi ha restituito la capacità di volare, con te. RAFFAELE

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