È LA FINE DI UN’ICONA?
La bambola più famosa del mondo cambia forma ed è rivoluzione: dalle curve ai capelli colorati, da oggi siamo davvero tutte Barbie
BBarbie non è più la nostra Barbie. Questo è il primo dato di fatto dopo che Mattel ha iniziato il 2016 con grandi novità. Grandi appunto, ma anche piccole e formose, tre nuove varianti della bambola nata nel 1959: tall, altissima e longilinea, petite, minuta, e curvy, con qualche chilo in più (l’originale in carne e ossa sarebbe alta 1 metro e 75 e peserebbe 49 kg). Oltre alla corporatura, la collezione Fashionistas prevede anche 30 colori di capelli, 22 di occhi, 24 acconciature, 14 forme del viso e 7 tonalità di incarnato. La capostipite resta in vendita, ma d’ora in poi Barbie non sarà più solo la biondina magra, perfetta e ben vestita, modello per generazioni e oggetto delle ire di femministe ed educatori. M.G. Lord, biografa della bambola, scrisse che «era stata disegnata per insegnare alle donne – nel bene e nel male – che cosa la società si aspettasse da loro». Fatto sta che in 57 anni di vita la sua reputazione è sempre stata messa in discussione. Un destino forse segnato visto che la sua creatrice, Ruth Handler, prese ispirazione dalla bambola tedesca Lilli, gadget osé da addio al celibato. Nonostante l’esordio equivoco, rivoluzione dopo rivoluzione, Barbie è diventata un’icona planetaria, dalla versione del ’63 con manuale per perdere peso agli anni Settanta quando il suo nome diventa dispregiativo, al ’73 con l’uscita della serie «donne in carriera», all’80 con i modelli multietnici. E via così, passando per rapper, cassiera di McDonald’s, svariate principesse ( sotto, Barbie Fior di pesco del 1985), campionessa olimpica, Baywatch, astronauta. Fino al 2016, anno della svolta. Il cambiamento ha ragioni culturali, ma anche economiche. Da un lato non si poteva ignorare il disagio delle giovanissime verso un modello unico di bellezza e nemmeno il cambio di percezione nei confronti delle curve, soprattutto grazie a star come Beyoncé e Kim Kardashian. Dall’altra parte, Mattel ha dovuto fronteggiare il calo delle vendite (-20%) di Barbie causato dalla crescita di Lego, dai baby smartphone e dal successo della bambola Elsa di Frozen, che ha scalzato la biondina dal trono. Così Kim Culmone, capo dell’ufficio creativo Mattel, ha chiesto al suo team di reimmaginare Barbie oggi. Il risultato sono 33 modelli diversi, con meno make-up e caviglie snodabili in modo che possano scendere dai tacchi. Nei primi test le bambine hanno preso in giro la versione «cicciottella», ma negli Stati Uniti è proprio il modello curvy con capelli blu il più amato. Intanto Kim Kardashian si è messa a dieta e il mondo dibatte sul nuovo corpo di Barbie. Purché se ne parli.