SENTIRSI EUROPEO
Anche l’Austria ha momentaneamente sospeso il trattato di Schengen, e quel «momentaneamente» somiglia al «magari» che rifiliamo agli amici quando ci propongono un’uscita alla quale sappiamo già di non voler partecipare. Io qui ci vivo un po’ per scelta, un po’ per caso, un po’ per necessità, e non mi dispiace per niente, nonostante la lingua e il dialetto, la gentilezza ostentata, il freddo dell’inverno. Certo non mi piace quando si stizziscono perché io italiano parlo a voce alta al telefono, quando mi dicono che hanno paura di andare in vacanza in Sicilia e mi chiedono quanti gradi di separazione ci sono tra me e un mafioso. Ma qui non mi sento veramente straniero: è sempre Europa. Faccio parte della prima vera generazione di europei. Quella che è nata con i controlli alle frontiere, e li ha visti scomparire in pochi anni. Quella dei voli low- cost, di Erasmus. Mi sono sentito europeo prima di tutto, e il pensiero che tutto questo ci voglia essere tolto mi rende triste. Mi chiedo se è vita vera, o un sequel del Truman Show.
VINCENZO