Vanity Fair (Italy)

«MIO FIGLIO È NATO IN CASA. E L’HO SUBITO AVVOLTO NELLA BANDIERA DEL NAPOLI »

ANTONINO CANNAVACCI­UOLO, MASTERCHEF

- di ISABELLA MAZZITELLI

Il nuovo, grande giudice di MasterChef al pubblico (soprattutt­o femminile) piace molto. Il motivo? Un vuoto da riempire e un «regalo buono» da fare. Ma il vero piatto forte di ANTONINO CANNAVACCI­UOLO è la famiglia. Anche se uno dei suoi due bambini, una notte, gli ha detto una cosa «terribile»

Il quarto giudice è stato la rivelazion­e di quest’anno, a MasterChef: una montagna di chef, Antonino Cannavacci­uolo – 40 anni, campano di Vico Equense – extra da qualunque punto di vista, entrato sì nel talent di Sky con la sicurezza delle due stelle Michelin e dei suoi successi di imprendito­re, ma anche con sapienza e passo felpato, poche parole ma scandite. Lo spazio notevole che occupa nel mondo in altezza, larghezza e profondità parla per lui, e così le mani davvero impression­anti, la barba e i capelli neri come il catrame. Si diverte come un bambino a raccontare cosa riesce a fare di lavoro in una sola giornata, in una sola settimana, per molte settimane di fila, e gli ridono gli occhi al pensiero di fare un supershow per tremila persone allo stadio Olimpico di Roma il 19 aprile, la sua ultima sfida, ci tiene proprio a farlo sapere. Intanto, il 1° marzo, esce anche un suo libro: Il piatto forte è l’emozione, pubblicato da Einaudi Stile libero Extra. Ho sentito commenti entusiasti, soprattutt­o di signore. «È stato un piacere ( e fa per alzarsi). No, dai. Piaccio? Non lo so perché. Magari cucinando crei emozioni». In che senso? «Forse noi chef riempiamo un vuoto: un tempo c’erano le mamme e le nonne, a trasmetter­e la sapienza della cucina, a comunicare attraverso il cibo. Oggi ci siamo noi. La gente ci si mette accanto, si attacca. Siamo una specie di regalo buono, in un’epoca in cui i regali materiali sono troppi e quasi non ci fai caso: invece mangiare bene, a una bella tavola, è un regalo speciale, ed è una gratificaz­ione che ti può arrivare dopo giorni che hai mangiato solo panini in pausa pranzo». Può darsi che tutto questo sia vero: ma non pensa di piacere proprio lei, e basta? «Eh… il fascino della divisa è forte, la giacca bianca ha sempre attirato. Vabbè, mi arrivano messaggi quotidiani. L’altro giorno 50 rose bianche e un biglietto: “Grazie di esistere”». Chi gliele ha mandate? «E chi lo sa. Comunque se una donna fa avance dico che sono omosessual­e, e se le fa un uomo dico che mi piacciono le donne». Sua moglie Cinzia è gelosa? «Il giusto. Tutti noi siamo gelosi delle persone alle quali teniamo, è una manifestaz­ione di intelligen­za. Anche io sono geloso quanto basta, ma mi fido ciecamente: è la mia migliore amica, la mia partner – la persona assieme alla quale ho piantato un seme che è diventato una pianta – la mamma dei miei figli, una donna stupenda. Detto tutto questo, se lascio mia moglie vado a fare il pescatore». Davvero? «Scherzo. Ciò che amo di più in lei sono il rispetto e la fiducia. Per me, per il mio lavoro senza orario e soprattutt­o per il mio carattere». Che è? «Duro, senza dubbio. Posso essere molto dolce, ma sul lavoro sono anche aggressivo, perché ci vuole: in una brigata di cucina devi alzare la voce, far capire chi comanda, strigliare. Ma non è cattiveria, lo faccio per il loro bene: tutti parlano delle famose pacche che do. Occhio, non le do a tutti, sono un segno di attenzione, di simpatia». Lavorare in un ristorante con due stelle come il suo Villa Crespi a Orta San Giulio è stressante? «Quando di là ci sono 50 clienti che si aspettano molto, la tensione sale. Ma io sono positivo, è l’unico modo per affrontare il servizio. Se lei fa cucinare una semplice pasta al pomodoro a due persone, una arrabbiata e una felice, il risultato è molto diverso». Ha due figli, Elisa di 8 anni e Andrea di 3. Che padre è? «Non lo so. Ho solo capito che è il mestiere più faticoso del mondo: come fai, sbagli. Stai sotto al cielo e Dio ti aiuta. Prima di avere Elisa ero un ragazzo che scherzava col lavoro, io e Cinzia ci buttavamo anche con incoscienz­a. Da quando ci sono i figli abbiamo cambiato passo, siamo imprendito­ri attentissi­mi, e credo migliori. D’altra parte, torni a casa, ti vengono incontro correndo, pieni di amore e di fiducia, e capisci la responsabi­lità che hai». Che progetti ha per loro? «Mio padre, cuoco, voleva che facessi l’odontotecn­ico, io a 13 anni ero in un ristorante. Non faccio programmi, non mi aspetto niente, non voglio imporgli niente, tanto poi farebbero il contrario. Vuoi fare il cantante? Fai il cantante. La mia paura è Andrea: era a letto fra me e mia moglie, si è svegliato, si è alzato di scatto, ha detto: “Voglio cucinare”. Non ha ancora 3 anni. Assaggia il cibo, dice cosa manca». E non è bellissimo? «Io già mi figuro, tra qualche anno: papà apriamo questo, facciamo quest’altro. E papà non può smettere di lavorare a 50 anni, come fermamente vorrebbe. Gli chef sono come i calciatori, danno tutto da giovani». Tifoso del Napoli, ovviamente. «Mio figlio è nato in casa, nella vasca da bagno. Mia moglie ha fatto una cosa bellissima. Ho tolto io il bimbo dall’acqua. E l’ho avvolto nella bandiera del Napoli».

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Styling Factory4. Pagg. 128-129, per lei: camicia, Lacoste. Pantaloni, Missoni; per lui: camicia e pull, Harmont & Blaine. Make-up e hair Cristine Du Puys@Face to Face.

 ??  ?? DÉJEUNER SUR L’HERBEAnton­ino Cannavacci­uolo, 40 anni, con la moglie Cinzia Primatesta e i figli Elisa e Andrea, 8 e 3: ospite al Festival di Sanremo, è giudice di MasterChef, al giovedì su Sky Uno, seguito nella puntata più vista da 1 milione e 400 mila fan di cucina. Questa fotoè stata scattata nel parco del suo ristorante Villa Crespia Orta San Giulio (No).
DÉJEUNER SUR L’HERBEAnton­ino Cannavacci­uolo, 40 anni, con la moglie Cinzia Primatesta e i figli Elisa e Andrea, 8 e 3: ospite al Festival di Sanremo, è giudice di MasterChef, al giovedì su Sky Uno, seguito nella puntata più vista da 1 milione e 400 mila fan di cucina. Questa fotoè stata scattata nel parco del suo ristorante Villa Crespia Orta San Giulio (No).
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FOTO ROBERTO D’ESTE
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AI FORNELI! Cannavacci­uolo a MasterChef con il concorrent­e Giovanni«il filosofo», 26 anni, di Gaeta (Lt), eliminatoi­l 4 febbraio.

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