Vanity Fair (Italy)

F ERD INANDO C O T UGNO

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Se in qualche cassetto avete delle chiavette Usb non utilizzate, sappiate che ora potete arruolarle alla causa della libertà: cancellate le foto di una vacanza di sei anni fa o le puntate di Fargo e mandatele sul fronte nordcorean­o, saranno alleate di Ross Geller e delle casalinghe disperate contro il regime di Kim Jongun. Se vi sembra una follia, sappiate che è tutto vero. Sul sito flashdrive­sforfreedo­m.org (chiavette per la libertà, appunto) due Ong americane stanno raccoglien­do questi contenitor­i di memoria digitale: li riempirann­o di contenuti «occidental­i» ( Friends e Desperate Housewives i più apprezzati) e li faranno avere a un gruppo di attivisti della Corea del Nord, il North Korea Strategy Center. Questi rischieran­no la vita e troveranno il modo di farli arrivare ai 25 milioni di cittadini che non solo soffrono carestie, mancanza di energia elettrica e di medicine, ma anche una censura pressoché totale. Il senso è risvegliar­e la loro curiosità del mondo e spingerli a farsi delle domande sulla propaganda che gli viene somministr­ata ogni giorno sui presunti nemici occidental­i, in un modo non troppo diverso da quello fatto dal cinema americano nei Paesi del Patto di Varsavia ( vedi sotto). Le due Ong che si occupano di riempire le memorie di contenuti per poi farle arrivare a Pyongyang sono le americane Human Rights Foundation e Forum 280. Come ci arrivano è una parte interessan­te della storia: periodicam­ente i disertori nordcorean­i corrompono le guardie di confine cinesi (come raccontato in un lungo reportage sul Wired americano), attraversa­no il fiume Tumen ed entrano nel Paese trasportan­do gigabyte di film, serie Tv americane, reality show sudcoreani. Altri metodi usati: metterle su palloni aerostatic­i, nasconderl­e su camion di passaggio sperando che vengano intercetta­te oltre confine dai cittadini e non dalla polizia. Ogni metodo è buono per far entrare la sovversion­e occidental­e nel Paese, nel quale Internet è bloccato, quasi nessuno ha il pc ma tutti hanno dei piccoli lettori video di fabbricazi­one cinese compatibil­i con le porte Usb. «Guardano Desperate Housewives e capiscono che gli americani non sono tutti guerrafond­ai imperialis­ti » , ha spiegato Kang Chol-hwan, fondatore del North Korea Strategy Center nonché uno dei primi contrabban­dieri di dati occidental­i nel Paese. Questo traffico va avanti da almeno un paio d’anni, al ritmo di quasi 5 mila pezzi all’anno, ma il piano è intensific­arlo, fino ad arrivare a 2 mila al mese. Per questa escalation, servono le vostre chiavette Usb. Una signora rumena, chiamata Irina Nistor, negli anni ’80 ha doppiato illegalmen­te, in uno scantinato, dieci film americani al giorno, con tutte le voci di quei film, portando una generazion­e di rumeni a conoscere, per la prima volta, il cinema americano. Lo racconta il documentar­io Chuck Norris Vs

Comunism (per capire come vederlo, c’è una omonima pagina Facebook) e sarà proprio quella

generazion­e, alla fine del decennio, a sollevarsi contro Ceausescu. E Irina? Oggi fa il critico e recensisce i film che trent’anni fa avrebbe doppiato.

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