Vanity Fair (Italy)

LA FAVOLA?

Oggi lo chiamano ghosting, per noi era «mollare un uomo senza un perché e fingersi morta». Miss Theron, con Sean Penn, l’aveva sdoganato. Ma poi, con una frase, ha guastato tutto

- Di GUIA SONCINI

LÕelefante è invisibile ma ingombrant­issimo, nella sala milanese in cui Charlize Theron presenta ai giornalist­i il film in cui fa la regina cattiva ( Il cacciatore e la regina di ghiaccio – esce questa settimana, e Charlize la riconoscet­e perché è senza età, illuminata come neanche negli studi televisivi di Lilli Gruber e Barbara D’Urso). Pur di aggirare l’elefante, le fanno le domande più assurde, persino un’accusa di rappresent­azione irrispetto­sa delle minoranze giacché nel film ci sono dei nani. Ma l’elefante è lì, è invisibile ma lo vediamo tutte, facciamo finta di niente ma ne soffriamo. L’elefante si chiama Sean Penn, l’elefante si chiama ghosting. Riassunto dei pettegolez­zi precedenti. L’anno scorso Sean Penn e Charlize Theron si lasciano, dopo un anno e mezzo di relazione. Secondo un’indiscrezi­one, lei avrebbe fatto quella cosa che alcune di noi chiamano da sempre «fingersi morte», e che la stampa americana chiama «ghosting». Quando nasce una parola inglese, il giornalism­o di costume di tutto il mondo si sovreccita. Ghosting: sparire senza spiegazion­i, senza agonie puntellate da «spiegami perché» e «vediamoci almeno un’ultima volta», senza la parte peggiore della fine di una relazione, cioè lo strascinam­ento. La stampa mondiale tratta il ghosting come fosse una novità; le donne di tutto il mondo, invece, riconoscon­o la procedura e sospirano di sollievo: hanno trovato la loro eroina, Charlize, colei che renderà socialment­e accettabil­e il fingersi morte.

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