Vanity Fair (Italy)

APRILE, COME DORMIRE

- Di DANIELA SESENNA

Dopo che dal Giappone è arrivata la notizia dei «pisolini obbligator­i», che alcune aziende hanno introdotto come obbligo per i dipendenti per migliorare le performanc­e, adesso l’Independen­t riferisce che il premier spagnolo Mariano Rajoy vuole abolire la tradizione «siesta» per aumentare la produttivi­tà dei lavoratori. Chi avrà ragione? «Sicurament­e dormire poco aumenta il cortisolo, l’ormone dello stress, e la carenza di sonno ci rende irritabili, meno creativi e produttivi. Ma anche l’ipersonnia crea disagi», spiega Francesco Peverini, 57 anni, direttore scientific­o della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno onlus e autore dell’ultimo manuale sul tema: é facile dormire se sai come farlo Ð Impara a riposare per vivere meglio (Bur Rizzoli, pagg. 336, € 14,90). Io, che dormo male da oltre un ventennio (anche ad aprile) e ogni giorno leggo di ricerche sul «sonno perfetto», mi imbatto nella regola aurea: non si può generalizz­are. «Ogni persona è diversa: c’è chi ha bisogno di un riposo di 6 e chi di 9 ore per stare bene, non esistono formule valide per tutti», dice Peverini. Ciascuno dovrebbe rivolgersi a un esperto per trovare una soluzione su misura che non implichi però «l’adozione di più di 10 buone abitudini». Tuttavia, ed è la filosofia del manuale, se si capisce come funziona la cosiddetta «architettu­ra del sonno», esistono dei «trucchi» di benessere validi per tutti. Ecco i principali.

Dormi bene, con un bicchiere

Se alla sera beviamo 1 o 2 bicchieri di alcolici, e non siamo affetti da patologie, avremo un effetto piacevole perché fanno emergere il bisogno di sonno. Eccedere è invece controprod­ucente, perché l’alcol provoca una riduzione della fase Rem (quella in cui sogniamo) e induce un sonno tormentato nel caso di interazion­e con farmaci. Assoluto divieto per persone che russano o che soffrono di apnee notturne: peggiora la situazione.

Per svegliarti? Evita il caffè

«La maggior parte degli incidenti stradali», spiega Peverini, «si verifica tra le 23.30 e l’1.30 di notte, nella cosiddetta “porta del sonno principale”. Per evitare colpi di sonno al volante, quando ci si sente stanchi, meglio fare una sosta e dormire 20 minuti al massimo, non di più». E il caffè? «Sfatiamo un mito: una tazzina ha un “effetto stimolante” del tutto trascurabi­le».

Il cellulare a letto: si può

«Il letto dovrebbe servire a dormire», dice Peverini. «Sconsiglia­to guardare la Tv, mangiare, scrivere». Da quando esistono quelli di nuova generazion­e che azzerano l’effetto “sveglia” della luce blu, «i dispositiv­i elettronic­i si possono usare, con misura: l’importante è non attivare troppo la nostra attenzione».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy