Vanity Fair (Italy)

I mobili delle meraviglie

- Il regista Matteo Garrone abita davvero nei suoi film. E ora, in un corto, rivela la passione per gli arredi di Annamaria Sbisà

i presenta al Salone del Mobile con Before Design: Classic, cortometra­ggio che sostiene l’attualità del classico, quello immerso negli spazi «post atomici», devastati come da una guerra ma d’eleganza barocca e visionaria. Così il regista Matteo Garrone racconta una storia di arredi che attraversa­no il tempo. In un mondo fascinosam­ente distrutto sono i bambini, leggi lo sguardo puro che vede il bello, a salvare dalle macerie i tesori da ripulire e tramandare nel futuro, oltre le epoche. I mobili, dunque, come soggetto di una fiaba che ha per protagonis­ta la meraviglia, un’emozione sospesa nel tempo e nello spazio, simile a quella dei suoi film, e della sua vita. Se il bello attraversa il tempo, come sostiene l’incanto del cortometra­ggio, Garrone attraversa i suoi film. Il regista le sue scenografi­e addirittur­a le abita: gli interni di Estate romana – con le pareti ocra, rosso e nero, con le luci dell’artista Salvatore Sansone, il mappamondo gigante opera di sua madre e gli ossi di seppia –, finite le riprese, sono diventati casa sua. Dove vive oggi, invece, il divano è quello che fu di Peppino Profeta nell’Imbalsamat­ore, mentre le lampade hanno già illuminato la scena di Reality: «Mi piace convivere con gli oggetti che hanno avuto un senso». Gli piace vivere tra pareti scure e luci molto morbide che arrivano dal basso, camminare su tappeti e parquet a liste enormi, gli piace accostare un tavolo Ottocento a un pezzo modernissi­mo, gli piace rivedere – appesi al muro – gli storyboard che disegnava all’età di sei anni. Perché quando si tratta di creatività tutto è chiaro dall’inizio, negli anni della formazione. Quella di Matteo Garrone è legata alla pittura: artista di genere figurativo con tecnica a olio lo è stato anche in passato, e ora da regista lo è ancora, con il suo modo di raccontare sospeso tra il reale e il teatrale, insaporito del notturno Seicento e di certo Caravaggio, così suo: «Il realismo m’interessa come base da portare in un’altra dimensione, più astratta e onirica». Come quella di Before Design: Classic, realtà d’autore con cui firma il Salone del Mobile 2016.

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