Vanity Fair (Italy)

SAREBBE BELLO IL TERZO

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anni, felicement­e sposata, due bambini di 4 e 2. Mi scopro incinta ora del terzo, e cado dalle nuvole: ho allattato fino a dicembre, non avevo ancora il ciclo. Ho iniziato l’iter per una interruzio­ne volontaria di gravidanza. Direte: perché? Ma il perché non è uno solo. Sono 5 anni che non ho più una vita: sono completame­nte dedicata ai bambini, e finora l’ho fatto con amore e volentieri. Io, che da dieci anni occupavo un lavoro a livello managerial­e, sono passata da pochi mesi, per meglio occuparmi di loro, a un part time che continuo a definire – se pressata da chi mi chiede come va il nuovo impiego – «tranquillo» (ma intendo forse «non stimolante»?). Non mi preoccupan­o la gravidanza e il parto in sé: sono stata molto bene. Ma dopo? Lavoro in Svizzera come frontalier­a, di sicuro al rientro dalla maternità (solo 14 settimane dopo il parto) non troverò più neppure il mio «tranquillo» part time. Incinta dopo tre mesi che ti ho assunto? Come osi? Non biasimo il titolare se decide di terminare il contratto. E poi? Come si gestiscono tre bambini? Già ora passo le notti a soffiare nasi o portare bicchieri d’acqua. Sognavo qualche weekend al mare, pensavo di ritornare in palestra. Sì, sono egoista, non trovo altre definizion­i. Ho chiesto qua e là alle

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