Vanity Fair (Italy)

MARIA E LE SUE SORELLE

Si vestono da suore e restano caste ma vendono prodotti a base di CANNABIS che coltivano loro stesse (imbraccian­do anche il fucile). Sono le «Sisters of the Valley», ultimo folle business california­no

- Di RICCARDO FERRARIS

è il dormitorio, la statua della Vergine Maria e il dipinto di Santa Cecilia. Qualche metro più in là, in una vecchia rimessa degli attrezzi in cortile, c’è spazio per le lampade da coltivazio­ne in serra, i sacchi del compostagg­io e una decina di piante di marijuana pronte per il raccolto. Si chiamano «Sisters of the Valley» e sono un gruppo di donne california­ne che, senza mai aver preso i voti, hanno deciso di indossare abiti religiosi per unire due grandi passioni: la preghiera e la cannabis. «Siamo convinte che la marijuana sia uno strumento per aiutare le persone», racconta Sister (Sorella) Darcey, 34 anni, co-fondatrice del movimento: «Dalla depression­e all’epilessia, è una pianta che può curare il corpo e la mente». Dopo un’adolescenz­a turbolenta Darcey ha ritrovato la (più o meno) retta via: «Ero un’anima persa prima che Dio mi indicasse la strada dell’erba». Nella piccola cittadina di Merced, in California, le consorelle sono a capo di un laboratori­o che produce creme e spray a base del cannabinoi­de CBD. Ma altro che i cattolici americani e i loro giudizi: qui il nemico più temuto è Donald Trump.

CI tempi del raccolto sono dettati dalle lunazioni. A ogni luna piena le sorelle abbandonan­o la Bibbia per cominciare la lavorazion­e di prodotti a base di CBD. «Non usiamo né soluzioni chimiche né pesticidi naturali: tutto cresce come Dio desidera», spiega Sorella Darcey. Ogni settimana dal piccolo laboratori­o artigianal­e escono quasi un centinaio di spray-bocca per l’assunzione rapida e una pomata rilassante per dolori muscolari ed emicrania. Il tutto viene venduto sul web.

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