MA È LA MIA VITA PRIVATA»
«CAPISCO LA CURIOSITÀ: IO E MILEY SIAMO GIOVANI E AL PUBBLICO PIACCIONO LE STORIE D’AMORE.
a prima volta che incontro Liam Hemsworth è nell’ascensore che ci sta portando alle rispettive camere dell’albergo di Los Angeles che ospita entrambi. Jeans e giubbotto di cotone blu, bello senza essere troppo appariscente, anzi più mingherlino di come appare sullo schermo, Liam ha l’aria mite e modi gentili. La seconda volta che lo incontro è il giorno dopo, per questa intervista, e non fa che confermare la prima impressione. «Venga, sediamoci fuori, è una così bella giornata», suggerisce indicando il terrazzo. È solo la prima di una serie di gentilezze, e mi dico che nell’album delle figurine di Hollywood, alla voce «bravo ragazzo», dovrebbe esserci la sua faccia. Un po’ fanno i ruoli interpretati fino a oggi, soprattutto quello del paziente e fedele Gale Hawthorne nella saga di Hunger Games ormai arrivata al capolinea. «Finirla è stato un rito di passaggio, come diventare adulti: gran parte della mia vita professionale è legata a quell’esperienza incredibile fatta con colleghi che nel frattempo sono diventati amici veri». Molto fa anche la sua storia personale: a un’età in cui Johnny Depp sfasciava camere d’albergo insieme a Kate Moss, Liam è da poco tornato con la fidanzata con cui è stato dal 2009 al 2013 e che era pronto a sposare, tanto da averle regalato un brillante come è tradizione che sia. Certo, il fatto che la ragazza in questione sia Miley Cyrus complica un po’ la faccenda. Si sono innamorati sul set di The Last Song, praticamente il suo primo film americano dopo la gavetta in Australia, e lasciati nel settembre del 2013, con Liam che nelle interviste diceva frasi come «sarà sempre la mia migliore amica» mentre lei componeva canzoni come Wrecking Ball che, al netto degli scandali e dei pochi vestiti indossati sul palco, è una gran bella canzone su un amore finito. Questo fino all’inizio del 2016, quando quello che tutti i fan speravano si è finalmente avverato: Liam e Miley sono tornati insieme. Prima in sordina, non facendosi quasi mai fotografare, poi senza dichiarazioni ufficiali, ma uscendo allo scoperto e tenendosi per mano alla luce del sole. «Alla mia vita privata ci tengo», mi dice. «Però capisco la curiosità della gente, capisco anche che dietro ci siano buone intenzioni, perché siamo giovani e al pubblico le storie d’amore piacciono». Che Miley e Liam 2 sia una realtà non è comunque più in discussione: a sentire il papà di lei, la star del country Billy Ray Cyrus, il matrimonio sarebbe solo questione di mesi. E siccome i ritorni di fiamma piacciono a tutti, ancora di più se i protagonisti sono una ragazza che gioca a fare la cattiva e un ragazzo di solidi principi che la doma, c’è da sperare nel lieto fine. Liam dovrebbe giocarsi il due alla roulette: è il suo numero fortunato. Due come il ritorno di Miley, due come i fratelli maggiori entrambi attori, Luke e soprattutto Chris. E due come il numero che sta dietro al suo ultimo film, il sequel di Independence Day, pellicola di culto uscita vent’anni fa, quando Liam viveva ancora in Australia con la famiglia ed era troppo piccolo per immaginarsi un futuro a Hollywood. «Avevo sei anni. Lo guardai in videocassetta insieme ai miei fratelli». Girato dallo stesso regista, Roland Emmerich, Independence Day - Rigenerazione riprende la storia vent’anni dopo quella originale con personaggi già visti e alcune nuove entrate, tra cui appunto la sua: l’eroe della storia, un pilota che ha perso i genitori nel primo attacco alieno. Sopra, Liam Hemsworth affronta un nuovo attacco alieno in Independence Day - Rigenerazione, (al cinema dall’8 settembre), sequel di Independence Day del 1996, con Jeff Goldblum e Will Smith (in alto). Quel bambino che a sei anni guardava a bocca aperta Independence Day voleva già diventare un attore? «No, a quell’età no. Guardavo molti film, ero appassionato, ma non pensavo che avrei mai recitato per mestiere. La curiosità è arrivata più tardi, verso l’adolescenza, dopo aver visto i miei fratelli in televisione». Tre fratelli tutti attori è un record, a meno di non essere nati in una famiglia di spettacolo. «E la nostra non lo è. Mio padre lavorava nei servizi sociali e mia madre ha fatto l’insegnante per molto tempo». Tra lei e suo fratello Chris c’è mai stata competizione? «C’è stata all’inizio, quando entrambi abbiamo fatto il provino per Thor. Alla fine io sono stato scartato e, come tutti sanno, hanno preso lui. Però non mi lamento: quel provino mi ha aperto la porta del cinema, e da allora non ho più smesso di lavorare».