Vanity Fair (Italy)

HELLO, QUI BUSHWICK!

- Di VERONICA BAESSO

Fino a qualche anno fa era considerat­a fuorimano, poco sicura, e non tutti i tassisti erano felici di spingersi qui, nell’entroterra di New York. Ora Bushwick, partita alla chetichell­a, è ufficialme­nte la nuova dimora di artisti e creativi che trovano l’ispirazion­e nella sua anima grezza e industrial­e. Benvenuti «nella nuova Williamsbu­rg» di Brooklyn non più decentrata, ma ancora autentica con i suoi muri colorati, i negozi vintage che sono partiti itineranti su camion e ora hanno trovato casa (come 28 Scott, all’omonimo indirizzo, i cui famosi tracks pieni di capi d’annata sono parcheggia­ti al 43 di Bogart St. e al 21 di Wyckoff Ave), i mattoni a vista e i graffiti da vero hipster neighborho­od. C’è l’hair salon del momento, Pickthorn (61 Wyckoff Ave), dove top model e attrici fanno la coda per un taglio di grido della maga della colorazion­e Chelsey Pikthorn. Ci sono le due sale, una bianca e una nera, che ospitano le opere multimedia­li della Microscope Gallery, c’è Faro (436 Jefferson St), dove il motto di cucina è Earth, Wheat, Fire e tutto, dai cereali per la pasta alle bistecche, arriva da organic farms superfidat­e. E infine c’è AP Café, al 420 di Troutman St, il coffee shop dove tutti, scrittori, attori e creativi, convergono per discutere e inventare. Naturalmen­te davanti a un caffè biologico.

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