TENTAZIONE
Uau, verrebbe da dire, tienitelo stretto, il tuo amore puro e totale, senza macchiarne la purezza e farne a pezzi la totalità. Ma ecco spuntare dall’ombra una passione impossibile, e anche per questo così sfiziosa, con un uomo impegnato e sensuale che ti desidera. Con lui non potresti mai impostare un rapporto vero. Perché non ha intenzione di liberarsi. E perché non andate d’accordo (tu parli di «liti furiose» e non avete ancora nemmeno cominciato). Si tratta dunque di uno sfizio che in te ha assunto le forme dell’ossessione. Al punto che la tua libido ha chiesto un incontro urgente alla tua coscienza per cercare un compromesso onorevole per entrambe e pensa di averlo trovato con la benedizione autorevole di Oscar Wilde. In realtà quando cedi a una tentazione non te ne liberi, ma alzi semplicemente la posta. Se un ubriaco cede alla tentazione di scolarsi una bottiglia è improbabile che poi si metta a bere yogurt per il resto della vita. È più ragionevole credere che la volta successiva di bottiglie se ne scolerà due. Fossi in te, sposterei l’attenzione dall’amante potenziale all’imminente marito. Per lui, oltre a tutte le altre belle cose che ti spingono a sposarlo, provi anche una forte attrazione fisica e mentale? Se la risposta è «no», oppure «sì, ma», meglio che strappi le partecipazioni e rinunci fin da subito a impelagarti in un labirinto che prima o dopo ti porterebbe a sbattere contro un muro. Se invece l’uomo che hai scelto non ti ispira soltanto sentimenti di perfetta e casta complicità, ma passione e una sensazione potente di appartenenza, allora ti consiglio di difendere questo piccolo miracolo dalle sirene esterne. Accettando l’idea che una vera e grande storia d’amore contempla dei sacrifici, tra i quali va annoverata la rinuncia ad avventure golose che ti lascerebbero un retrogusto inevitabile di rimorso e di disagio, innescando meccanismi dall’esito imprevedibile. Vale la pena sacrificarsi per qualcosa che vale la pena. Anche se non l’ha detto Oscar Wilde. ANDRÉ DA LOBA