Vanity Fair (Italy)

SARÀ PER AMORE

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Vero disinteres­se o furba strategia? Solo lei può dirlo. Sappiamo però con certezza quando, come e dove il «no» è diventato «sì». L’episodio è ricostruit­o nel libro. L’anello di danzamento, un diamante dal 750 mila dollari, era pronto. Clooney però era nervosissi­mo. «Avevo deciso che lei era la persona con cui volevo passare la vita», ha raccontato in Tv nella trasmissio­ne di Ellen DeGeneres. «Speravo che provasse quello che provavo io, ma non ne avevamo mai parlato prima. E se mi avesse preso per matto?». La proposta di matrimonio venne fatta nella cucina dell’attore, con una messinscen­a accuratame­nte studiata. George l’aveva invitata nella sua villa a Los Angeles, e aveva preparato la cena. Come colonna sonora del momento cruciale, dopo il dessert, aveva scelto la canzone di Frank Sinatra Why Shouldn’t I?, composta a suo tempo per la sua zia cantante, Rosemary Clooney. «Era tutto pronto, la musica è partita… E in quel preciso momento lei si è alzata per andare a lavare i piatti, cosa che non fa mai! Allora ho tentato il tutto per tutto. Ho spento di nascosto una candela e, con la scusa di riaccender­la, le ho chiesto di passarmi l’accendino. Le ho indicato una scatolina dietro di lei: “Lì dentro”. L’ha aperta, ha trovato l’anello e ha detto, sempliceme­nte: “C’è un anello”. Come se qualcuno lo avesse lasciato lì per caso. Il suo sguardo passava dall’anello al mio, e poi di nuovo all’anello. Grazie alla mia playlist, sappiamo che tutta la cosa è durata 25 minuti: 25 minuti! Ho nito per dirle che avevo bisogno di una risposta, perché a 52 anni, mi sarei lussato l’anca a forza di stare in ginocchio. E lei mi ha risposto sì». meritato, un pregiudizi­o di superbia a carico di Amal. Si è parlato di tensioni con Julia Roberts, la migliore amica di George, sul set di Money Monster. E di incomprens­ioni con l’amico fraterno Rande Gerber, che di lei ha detto, non si sa quanto per scherzo: «Se non le parli di politica estera, lei ti ignora». Certo è che, rispetto alla pubblica promessa iniziale di non stare mai più di una settimana separati, i Clooney sembrano aver fatto parziale marcia indietro: a giudicare dai paparazzi che li inseguono, i periodi di separazion­e hanno anche superato abbondante­mente il mese. Questo, forse, lascia a lui spazio di continuare a coltivare le sue amicizie maschili, e certe abitudini goliardich­e che a una come lei potrebbero sembrare adolescenz­iali, ma su cui si fonda da 20 anni l’equilibrio personale di George. Niente gli, e una sequenza di donne a tempo determinat­o: per gran parte della sua vita adulta, Clooney è sembrato allergico a tutto quello che sa di costruzion­e. Solo in un campo ha dato prova di costanza: l’amicizia. Le stesse persone gli sono legate da decenni. (…) Con Brad Pitt ha una relazione molto stretta. La loro specialità sono gli scherzi goliardici, ormai leggendari a Hollywood. Nel 2004, sul set italiano di Ocean’s Twelve, Brad mette in giro la voce che George proibisca al suo entourage di guardarlo negli occhi, ed esiga di essere chiamato Danny, come il suo personaggi­o Danny Ocean. La stampa, ovviamente, prende tutto molto sul serio. (…) La vendetta arriva qualche mese dopo, quando George mette sul retro dell’auto di Brad un adesivo con la foglia di marijuana e la scritta «Fottetevi sbirri», e lo fa fermare dalla polizia. In precedenza, gli aveva attaccato adesivi con le scritte «Piccolo pene a bordo» e «Sono gay e voto». (…) Altro bersaglio Matt Damon, che sul set di Monuments Men non riusciva a capacitars­i del perché stesse ingrassand­o senza apparente ragione. Finché scoprì che Clooney aveva chiesto alla sarta di restringer­gli, settimana dopo settimana, i pantaloni. Maëlle Brun e Amelle Zaïd – che scrive sul settimanal­e alternativ­o Les Inrockupti­bles – sono croniste piuttosto audaci, ma su un punto non hanno scritto nulla nel libro: l’assenza, finora, di un baby Clooney. La domanda gliela faccio io. «Escludo», dice Zaïd, «che i Clooney cercherebb­ero un glio, magari attraverso l’adozione che garantisce “la bella gura”, giusto per completare il quadretto della famiglia perfetta che nel mondo della politica americana è stato nora un requisito essenziale. E magari in futuro non lo sarà più, perché le cose cambiano. Ma a di erenza di altri gli di famosi, George è cresciuto in una famiglia vera e solida e ambiziosa sì ma piena di amore, e lo stesso vale per Amal. Hanno troppo rispetto verso la maternità e la paternità per concepire un erede come strumento dei loro sogni. Se avranno un glio sarà per amore».

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