Vanity Fair (Italy)

MI BASTANO DUE PAROLE»

DITE A TORNATORE E SORRENTINO CHE SONO LIBERA. IL MIO FAVORITO È CASTELLITT­O. PUR DI LAVORARE PER LUI

-

Lei tifa per Hillary? «Non ho seguito abbastanza la campagna per le presidenzi­ali. Prima di risponderl­e dovrei fare i compiti». Che parere si è fatta del rapporto fra donne e Islam? «In Paesi dove la Sharia viene applicata in modo molto rigido, non possono guidare o stare in pubblico senza un accompagna­tore. Ottenere il divorzio è molto di cile ed esiste la poligamia. Faccio fatica a rispettare una religione che non ci rispetta. Un mio amico giordano è stato sfregiato in viso per aver scritto un libro dove gli eroi sono donne. Se un bambino cresce leggendo storie in cui sono le ragazze a salvare il mondo, da grande avrà un atteggiame­nto diverso nei confronti dell’altro sesso. Mentre le bambine avranno più rispetto verso se stesse». Tornerà prima o poi a lavorare in Italia? «Mi piacerebbe. Se sente Tornatore o Sorrentino, gli dica che da settembre sono disponibil­e. Anzi, aspetti, il mio favorito è Sergio Castellitt­o. Mi bastano anche due parole, tutto pur di essere in un suo lm». Non si svenda, però. «Pensi a Tyrant: dovevo essere solo la bellona e c’è il rischio che diventi presidente. Datemi una battuta, al resto penso io».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy