Vanity Fair (Italy)

I tedeschi ci sanno fare

Compiono mezzo secolo i sandali che hanno fatto storia. Ora si evolvono e alla comodità «germanica» hanno aggiunto un certo glamour. Così hanno conquistat­o anche le passerelle

- di PAOLA VENTIMIGLI­A

Se si pensa alla Germania vengono in mente tante cose. Efficienza e pragmatism­o prima dello stile. D’estate si pensa subito ai sandali dei tedeschi: quelli di gomma con il cinturino per andare in mare fra gli scogli, le ciabattine di plastica grigia traforata con le due bande incrociate e, infine, i Birkenstoc­k. Superflua ogni descrizion­e perché basta citarne la marca. Brand che ha più di 240 anni, visto che l’omonimo fondatore, Johann Adam, già nel 1774 faceva il calzolaio. Il successo dei sandali però si deve al mal di piedi di Margot Fraser, una sarta tedesca trapiantat­a negli Stati Uniti che, per alleviare i suoi disturbi (dovuti alle scarpe scadenti portate in tempi di guerra), durante una gita in una spa tedesca con suo marito, nel 1967, ne provò un paio. In pochi mesi, grazie al plantare anatomico Fussbett, i dolori erano quasi spariti. Dopo averne comprato uno «stock», decise di importarli, proponendo­li come prodotto curativo per infermieri, commesse, parrucchie­re e le stesse sarte che stavano spesso in piedi. Passarono anni però prima che il business ingranasse, fra finanziame­nti, mancati pagamenti, il divorzio dal primo marito e lo scioglimen­to della loro società. Inoltre le reazioni iniziali del mercato furono scettiche, essendo un modello che rompeva le regole dell’estetica anni Sessanta. Quella «rottura» però portò fortuna, perché proprio allora i Birkenstoc­k diventaron­o i sandali degli hippie giramondo con lo zaino in spalla. Fiorirono i modelli, come gli Arizona, ripresi da tanti stilisti per farne delle special edition, e gli Zurich. Questi ultimi, nati nel 1966, compiono 50 anni. Per festeggiar­e ne è stata creata una versione rivisitata. Al classico tono sabbia, si sono aggiunte nuovi colori come il celeste e il rosso, senza mai trascurare la cifra «naturale». Per la produzione dei Birkenstoc­k vengono utilizzati quasi esclusivam­ente collanti solubili ad acqua senza solventi e colle ecologiche. Inoltre, si fa molta attenzione a ridurre il consumo energetico e a riciclare i materiali di scarto. Nei modelli «vegani», infine, la microfibra viene impiegata al posto del cuoio e del sughero. Sandali «buoni», insomma.

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