QUELLO che mi MANCA
La zeolite aiuta il detox, ferro sì ma non combinato alla vitamina E, magnesio in estate e mix per il sistema immunitario in inverno... Tutti ormai prendiamo gli integratori, ma è necessaria una guida. Certo è che migliorano pelle, capelli, unghie. E pers
IIl suo nome significa «pietra che bolle», e infatti, se viene riscaldata, si gonfia. Segnatevelo: la zeolite è un minerale di origine vulcanica che, grazie alla sua natura microporosa, è in grado di assorbire sostanze dannose che «inquinano» l’organismo, ripulendolo come fosse una spugna. Agisce nel tratto gastrointestinale rilasciando calcio, potassio, magnesio e ioni di sodio, ma assorbendo tossine, metalli pesanti e pesticidi, che vengono poi espulsi. Non è miracoloso, ma un aiuto a uno stile di vita sano. Ancora non rientra nella definizione di integratore classico, ma c’è da scommettere che ne sentiremo parlare spesso. Così come già avviene per i suoi «cugini».
Di tutti i tipi
Ci sono quelli per chi si sente sotto tono, per chi vuole preparare la pelle all’abbronzatura, per chi cerca di rafforzare unghie e capelli, per chi vuole contrastare l’invecchiamento, per chi ha bisogno di depurare l’organismo, persino per gli sportivi. Negli integratori ci possono stare interi microcosmi di decine di sostanze tra cui vitamine (divise in carotenoidi, Vitamina A-E-C-D-K e del gruppo B), sali minerali (tipo magnesio, potassio, ferro, zinco, rame, selenio, iodio, manganese), fibre, acidi grassi (Omega3, Omega6, Omega9), aminoacidi, probiotici. Il mercato ne offre di tutti i tipi e per ogni esigenza, per non parlare del loro «involucro»: ci sono integratori sotto forma di pillole, fiale, opercoli, polveri da sciogliere nell’acqua o drink. E anche se non sono medicine, non per questo devono essere assunti con leggerezza. «Gli integratori sono una fonte concentrata di nutrienti», spiega Benedetta Raspini, biologa nutrizionista. «Sono consigliati nel caso in cui il corpo abbia una carenza di determinate sostanze che, per vari motivi, non riusciamo a introdurre con il cibo. Non hanno un effetto curativo, ma integrano, appunto, la dieta, e non vanno mai usati come sostituti di un regime alimentare vario».
Stagioni e interazioni
Di solito funzionano a cicli: si assumono per tre mesi o sei mesi, se la posologia prevede mezza dose. «In estate, quando si suda molto ed è più facile andare incontro a disidratazione e stanchezza, sono d’aiuto minerali come il magnesio, che serve, tra le altre cose, a evitare i crampi muscolari, il potassio, amico delle ossa e nemico di ritenzione idrica e cellulite, e lo zinco, che contrasta gli effetti dei radicali liberi. Durante l’inverno, invece, si ricorre ai mix che potenziano le difese immunitarie, a base di vitamine, zinco, selenio ed echinacea. Le vitamine del gruppo B sono in grado di creare energia dalle sostanze nutritive, mentre zinco, vitamina C ed echinacea migliorano le difese naturali». Ci sono poi formule mirate per problemi specifici: durante la menopausa, per esempio, per prevenire e alleviare irritabilità, insonnia e il rischio di osteoporosi, si interviene con calcio e vitamina D, che, grazie alla loro azione combinata, aiutano le ossa a essere più resistenti. Attenzione però: non vanno assunti contemporaneamente al magnesio, che agisce su irritabilità, sbalzi di umore e vampate di calore, regolando le reazioni biochimiche responsabili della temperatura corporea. «Un aspetto importante riguarda la biodisponibilità, ovvero la velocità con cui una sostanza viene assorbita dall’organismo. Proprio come accade con il cibo, anche gli integratori passano dall’apparato digerente al flusso sanguigno attraverso la parete intestinale, fino a raggiungere quella parte del corpo a cui sono destinati. Ma esistono alcune sostanze che, ingerite in forma sintetica, sono difficilmente metabolizzate. Altre, invece, possono avere effetti “competitivi” fra loro. Per esempio, il ferro e la vitamina E: quando queste due molecole sono assunte contemporaneamente, l’assorbimento di entrambe diminuisce. È pertanto preferibile ingerire il ferro a stomaco vuoto, almeno 8-12 ore dopo la vitamina E, oppure utilizzare forme di ferro compatibili, come il fumarato ferroso».
Quanti e quando assumerli
Non solo non tutti gli integratori sono utili, ma va detto che i dosaggi elevati sono inutili se non, in alcuni casi, dannosi. In genere, il nostro organismo è in grado di gestire gli eccessi, che vengono eliminati attraverso le urine. «È il caso delle vitamine idrosolubili, ovvero tutte le molecole del gruppo C eB – B1, B2, B3, B5, B6, B12, B9 (acido folico) – e B8 (vitamina H o biotina). Anche la carnitina, spesso presente negli integratori per gli sportivi, è soggetta a questo effetto di saturazione. Qualche grammo al giorno può essere utile ai cardiopatici, ma in individui sani non migliora la prestazione fisica proprio perché di fatto il surplus non viene utilizzato», aggiunge Raspini. E poi ci sono anche gli integratori che possono interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci: «L’iperico, per esempio, usato per migliorare l’umore nei casi di depressione lieve, riduce l’efficacia degli anticoagulanti, prescritti, per esempio, a chi soffre di ipertensione, della pillola anticoncezionale, di alcuni ormoni e antibiotici. Poi, ci sono integratori a base di fibre con azione saziante (glucomannano, psyllium, gomma di Guar, pectina) che, se assunti a dosaggi alti, possono rallentare l’effetto dei farmaci. È consigliabile assumerli a distanza di due ore da qualunque medicinale». E tenere presente che i risultati si vedono generalmente nel lungo periodo. Come per tutte le cose, serve pazienza.