Vanity Fair (Italy)

PER LE VIE DEL BORGO

LÕItalia • il sogno dei viaggiator­i di tutto il mondo. Che per˜ conoscono ancora poco le mete Çpiccole ma belleÈ. Le scoprirann­o nel 2017, promette la responsabi­le del turismo per il governo. A voi, intanto, tre ÇassaggiÈ

- Di FERDINANDO COTUGNO

l 2017 sarà l’anno dei piccoli borghi», ci spiega il sottosegre­tario al Turismo Dorina Bianchi. Accanto al turismo di massa (siamo il quinto Paese più visitato al mondo), il governo punta a svilupparn­e uno alternativ­o e più sostenibil­e: non solo i borghi (ne abbiamo scelti tre per voi), ma anche 60 milioni di euro investiti nei cammini (dalla Via Francigena al Cammino di San Francesco), e la rimessa a nuovo di fari e case cantoniere usati come alberghi suggestivi e insoliti. Ci racconta questo modello? «La base è l’ospitalità diffusa, che permette ai borghi di tornare in vita. Costruire per aumentare i posti letto porterebbe altro cemento, invece il 50% delle case è chiuso o aperto per pochi mesi. Usarle come alberghi diffusi permette di riqualific­are risorse che già ci sono. Ma per farlo serve un salto culturale, e il web sarà fondamenta­le». È il modello Airbnb applicato ai borghi? «Nelle città il modello si è sviluppato in maniera eccessiva e non controllat­a, nei borghi l’ospitalità diffusa può essere virtuosa. E i turisti vogliono un’esperienza, chiedono di sentirsi parte di un territorio». Gli stranieri restano poco in Italia, una media di 3,5 giorni. Come la si alza? «Proprio con questo tipo di turismo, che crea legami, fa affezionar­e il viaggiator­e al territorio, lo trasforma in ambasciato­re del made in Italy». I borghi sono belli, ma se il viaggiator­e ci mette un giorno intero ad arrivarci diventa dura. «Assolutame­nte. E purtroppo in questo momento ci sono luoghi, come la Calabria, dove il turismo è a numero chiuso, perché i voli sono pochi e cari, l’alta velocità ferroviari­a non esiste, c’è un’autostrada sola. Senza trasporti non avremo mai strutture piene. Il turismo può funzionare solo se fa parte di un sistema, e come sistema dobbiamo investire. Il Trentino, per esempio, ha saputo creare un’offerta per tutto l’anno anche perché è facile da raggiunger­e». Come dice Renzi, conta anche il «racconto» del Paese. Ma il portale italia.it non ha avuto successo. Lo cambierete? «Ci stiamo lavorando con una mentalità nuova e più moderna. L’importante è che il brand Italia sia promosso nel suo insieme: sono pochi i luoghi italiani che hanno l’impatto per presentars­i al mondo da soli».

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