Vanity Fair (Italy)

L’ultimo dei socialite

Jay McInerney chiude la «trilogia delle luci». Due ritorni: la coppia «felice» Russell-Corrine e New York. Di cui lui è lo scrittore mondano

- Di MARCO DRAGO

era una volta lo scrittore «mondano», a proprio agio sia sulle pagine dei tomi di critica sia su quelle dei rotocalchi. Francis Scott Fitzgerald, Truman Capote, il giovane Arbasino. Intellettu­ali allergici all’isolamento che si sono gustati il mondo fino all’ultimo morso, in modi diversi a seconda delle diverse epoche in cui hanno vissuto. Ne esistono sempre meno, di questi tipi, la crisi ha drasticame­nte ridotto il numero di scrittori famosi a livello delle rockstar (non esistono nemmeno più le rockstar). Se si parla di Jay McInerney, però, si conviene che la tradizione non è del tutto esaurita. È lui a detenere lo scettro di re della vita mondana newyorkese: nella seconda metà degli anni Ottanta ha fatto coppia fissa con Bret Easton Ellis a tutte le feste più esclusive di Manhattan; lui aveva sbancato con Le mille luci di New York, Easton Ellis con Meno di zero. I due romanzi erano riusciti prodigiosa­mente a intercetta­re in diretta lo spirito del tempo, puntando su un bel trittico di ingredient­i: cocaina, denaro e vacuità. Mentre Ellis alle feste ci andava a caccia di appunti per American Psycho, McInerney ci andava perché le feste gli piacevano davvero.

C’Trentadue anni e una decina scarsa di romanzi dopo quel mirabile esordio, McInerney è lentamente invecchiat­o com’era lecito sospettare che invecchias­se: è diventato un grande esperto di vini, e i suoi romanzi si sono via via semplifica­ti. Il bacino di lettori – e, soprattutt­o, lettrici – è destinato ad allargarsi con La luce dei giorni, terzo volume dedicato alla coppia Russell e Corrine Calloway. Si parla tanto di matrimonio, e l’autore lo fa dall’alto della competenza maturata sposandosi ben quattro volte (la prima con la modella Linda Rossiter e l’ultima con l’ereditiera Anne Hearst). Quello tra Russell e Corrine è uno dei pochi matrimoni felici della letteratur­a contempora­nea: litigano, non si capiscono, si tradiscono e coltivano segreti inconfessa­bili da un quarto di secolo; ma si amano. Prima erano frizzanti ed entusiasti, adesso sono stanchi e irritati; ma si amano. A Corrine piace sempre almeno un altro uomo, Russell non se ne accorge perché troppo impegnato a parlare di vini; ma si amano. Un matrimonio che regge a tutte le tempeste della vita: una manna per lettori e lettrici (magari uniti in matrimonio) che alla letteratur­a chiedono principalm­ente consolazio­ne e conferme sulle proprie scelte esistenzia­li.

LA LUCE DEI GIORNI

di Jay McInerney (Bompiani, pagg. 518, ¤ 20; trad. di Andrea Silvestri)

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