L’ultimo dei socialite
Jay McInerney chiude la «trilogia delle luci». Due ritorni: la coppia «felice» Russell-Corrine e New York. Di cui lui è lo scrittore mondano
era una volta lo scrittore «mondano», a proprio agio sia sulle pagine dei tomi di critica sia su quelle dei rotocalchi. Francis Scott Fitzgerald, Truman Capote, il giovane Arbasino. Intellettuali allergici all’isolamento che si sono gustati il mondo fino all’ultimo morso, in modi diversi a seconda delle diverse epoche in cui hanno vissuto. Ne esistono sempre meno, di questi tipi, la crisi ha drasticamente ridotto il numero di scrittori famosi a livello delle rockstar (non esistono nemmeno più le rockstar). Se si parla di Jay McInerney, però, si conviene che la tradizione non è del tutto esaurita. È lui a detenere lo scettro di re della vita mondana newyorkese: nella seconda metà degli anni Ottanta ha fatto coppia fissa con Bret Easton Ellis a tutte le feste più esclusive di Manhattan; lui aveva sbancato con Le mille luci di New York, Easton Ellis con Meno di zero. I due romanzi erano riusciti prodigiosamente a intercettare in diretta lo spirito del tempo, puntando su un bel trittico di ingredienti: cocaina, denaro e vacuità. Mentre Ellis alle feste ci andava a caccia di appunti per American Psycho, McInerney ci andava perché le feste gli piacevano davvero.
C’Trentadue anni e una decina scarsa di romanzi dopo quel mirabile esordio, McInerney è lentamente invecchiato com’era lecito sospettare che invecchiasse: è diventato un grande esperto di vini, e i suoi romanzi si sono via via semplificati. Il bacino di lettori – e, soprattutto, lettrici – è destinato ad allargarsi con La luce dei giorni, terzo volume dedicato alla coppia Russell e Corrine Calloway. Si parla tanto di matrimonio, e l’autore lo fa dall’alto della competenza maturata sposandosi ben quattro volte (la prima con la modella Linda Rossiter e l’ultima con l’ereditiera Anne Hearst). Quello tra Russell e Corrine è uno dei pochi matrimoni felici della letteratura contemporanea: litigano, non si capiscono, si tradiscono e coltivano segreti inconfessabili da un quarto di secolo; ma si amano. Prima erano frizzanti ed entusiasti, adesso sono stanchi e irritati; ma si amano. A Corrine piace sempre almeno un altro uomo, Russell non se ne accorge perché troppo impegnato a parlare di vini; ma si amano. Un matrimonio che regge a tutte le tempeste della vita: una manna per lettori e lettrici (magari uniti in matrimonio) che alla letteratura chiedono principalmente consolazione e conferme sulle proprie scelte esistenziali.
LA LUCE DEI GIORNI
di Jay McInerney (Bompiani, pagg. 518, ¤ 20; trad. di Andrea Silvestri)