Vanity Fair (Italy)

SENZA CINTURA»

«STO SFRECCIAND­O IN AUTOSTRADA, GUARDO NELLO SPECCHIETT­O: MIA FIGLIA È NEL SUO SEGGIOLINO,

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E meno male che è andata bene. Giuro che appena ho parcheggia­to dove lavorava Ashton sono scoppiata a piangere». Quando ha visto il film, lui come ha reagito? «È venuto alla proiezione per il cast, dove c’eravamo tutti, e gli è piaciuto parecchio. E comunque, se non gli fosse piaciuto mentirei, le direi che non l’ha visto». Commenti sulla sua interpreta­zione? Non ha mai detto: «Oddio, tu sei uguale»? «No, perché mi ama e certe cose non oserebbe mai dirle. Anche perché, se le dicesse, rischiereb­be come minimo la separazion­e, e magari anche il divorzio. Scherzi a parte, Ashton è stato dolcissimo. Dietro di noi c’erano Kristen Bell e suo marito Dax, e anche Christina (Applegate, ndr) è venuta con il suo. Eravamo tutte lì coi nostri bei maritini. È stata una serata molto carina». Lei è una di quelle pazienti con i bambini o invece si infuria? «Le dico qual è stata la rivelazion­e più grande. Almeno per me, che nella vita di tutti i giorni ho pochissima pazienza. Ne ho sempre avuta poca, ed è il mio grande problema. Ma fare un figlio, ragazzi! Quello sì che ti cambia la prospettiv­a. Nel giro di un attimo ti ritrovi a pensare: “Ok, devo imparare che cos’è la pazienza”. Ed è il regalo più grande che abbia mai ricevuto. Perché non importa se i miei genitori mi chiedevano di avere più pazienza, non importa se mio marito mi chiede di avere più pazienza: finché non ho avuto un bambino non me n’è mai importato niente. Poi di colpo dici: “Devo avere più pazienza”, e tutti che rispondono: “Ma va? Noi te lo diciamo solo da vent’anni!”. Giorno dopo

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