VIENNA
La psicanalisi di Freud, l’arte di Klimt, i libri di Schnitzler e Zweig, la filosofia di Wittgenstein: a cavallo del secolo a Vienna era facile incontrare geni. La città aveva attratto da ogni angolo dell’impero austroungarico immigrati che portarono nei caffè idee e stimoli intellettuali. La maggior parte di questi geni era ebrea, fu il loro status di outsider a spingerli verso la sperimentazione e poi la grandezza.