MI STO CALMANDO»
come una persona straeducata, corretta, non pensavo che avrebbe mai fatto nulla del genere. La verità è che, fino a quando rimani figlio, il rapporto con i tuoi genitori è sempre alterato». Ha esordito al cinema giovanissimo. Allora si sarebbe aspettato una carriera diversa da quella che poi ha effettivamente avuto? «Quando la Comencini mi scelse, a 19 anni, sembravo drogato: non ho mai preso droga, ma credo che l’effetto sia quello. Ricordo che alla televisione sentii il compenso di Julia Roberts, due milioni di dollari a film, e pensai: mi basta fare un film ogni tre anni e sono a posto per sempre. Non sapevo niente di come funzionava questo mondo. Dopo pochi mesi, feci un provino per un film con Anthony Hopkins: tutti entusiasti, anche io ci credevo, ma all’ultimo mi dissero che dovevano prendere un altro. Ero furioso, ma da lì è iniziata un po’ di consapevolezza. Anche se, quando Baarìa venne scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar, fu inevitabile pensare: adesso comincia la carriera internazionale. Rivedo quel Francesco con tenerezza. La realtà è un’altra cosa». Com’è? «Devi confrontarti con i tuoi desideri ma anche con le tue effettive capacità. In questo percorso ho imparato due verità: ricordati che prima di tutto devi mangiare, e ricordati che è meglio se il successo arriva dopo i quarant’anni». La carriera internazionale non l’ha neanche provata? «A Los Angeles ci sono stato, sei mesi, ma io voglio lavorare in Italia, è questo il mio Paese, il cinema che mi rappresenta. Detto questo, quando c’è l’occasione di lavorare con mostri sacri come Morgan Freeman (nel recente Ben Hur, ndr) o con Joaquin Phoenix, che viene in Sicilia per le riprese di Mary Magdalene, è un grandissimo onore e un’esperienza unica». Saprà che dimostra più della sua età. «Se così non fosse, forse Tornatore non mi avrebbe fatto fare il settantenne. Fuori emerge il mondo interiore che hai. Ma quando vado a pescare – il mare è un’altra mia passione – riesco ad avere una leggerezza da bambino». Pensa di aver perso qualcosa della sua giovinezza? «Macché. Fino ai 25 anni sono sempre uscito: tutti i sabati sera in discoteca fino alle sette del mattino». Adesso è single. Ha trascurato gli affetti? «Per amare un altro devi essere in pace con te stesso, se no dialogano solo i bisogni». Che saggio. «Non lo sono sempre stato. Ci sono cascato parecchie volte in realtà, la vita la faccio giocare alla grande». Come il personaggio che interpreta a teatro in Tradimenti? «Il mio personaggio è un eterno bambino, un seduttore con grandissime fragilità che non riesce ad amare pienamente perché non è diventato ancora uomo. Io invece quando sono in coppia sono fedele, ma è anche vero che le mie storie finora non sono durate tanto: in media un anno». Non crede si possa essere fedeli a lungo? «La fedeltà non è così naturale. Persino il Papa ha detto alle coppie: se aspettate un bambino non sposatevi subito, prima convivete. È partito da lì, chissà dove arriverà. Nella vita si fanno tantissimi incontri e sono tutti bellissimi. Certo, crescendo mi sento sempre più pronto a incontrare una compagna. Mi sto calmando». Le sue fidanzate erano gelose? «Era un problema soprattutto se mi attardavo nelle prove con una partner di scena. Ma su questo non ci sento: il lavoro per me è sacro». Mai stato lasciato? «Una volta, al telefono da Los Angeles. Ero a casa di lei a Parigi, non ho potuto fare altro che accettare la sua decisione. Ma non pensi che sia un razionale: in amore faccio cappotto e controcappotto, sono stato anche un kamikaze, lotto molto per una donna. Ariete ascendente Acquario: ho un mondo emotivo che mi fa volare». Rimpianti? «Nessuno. E ho un rapporto bellissimo con tutte le mie ex». Sempre stato con attrici? «La storia più lunga in realtà l’ho avuta con una donna che si occupava di comunicazione internazionale, ma è normale fare incontri nell’ambiente che frequenti. È buffo perché, anche quando fanno altri lavori, poi scopro che in qualche momento della loro vita hanno provato a recitare». A un figlio ci ha mai pensato? «Ci ho pensato e ci penso molto, credo sia solo questione di tempo. Con mio nipote, che ha 4 anni, mi diverto da morire. Si vergognava che lo accompagnassi a fare pipì e allora, per vincere il pudore, siamo andati in bagno insieme, ci siamo spogliati e buttati sotto la doccia. Da allora vuole sempre che stiamo nudi in casa, con grande disappunto di mio fratello. Ma io sono solo lo zio, capisco che fare il padre è il mestiere più difficile del mondo». Ora sarebbe pronto? «Prima devo trovare la donna, e non è semplice perché non mi innamoro facilmente. Ma c’è tempo: se osservo le cose come mi sono andate finora, tutto è sempre successo al momento giusto». Pagg. 110-111: cappotto, Polo, Pantaloni, Pagg. 112-113: cappotto, Dolcevita e pantaloni, Ha collaborato Angelica Torelli. Grooming Manuele Mameli@MKS Milano using Kiehl’s Age Defender e Bumble &Bumble. Si ringrazia per l’ospitalità L’Arabesque Café di Milano (larabesque.net).
Zegna. Valentino. Salvatore Ferragamo. Tagliatore. Ermenegildo Gucci.