Piccole Gilmore CRESCONO
egli ultimi nove anni, di tanto in tanto venivo qui, negli studi della Warner Bros. Mi fermavo a guardare i set. Pensavo: “Non c’è più nulla di Una mamma per amica, tutto è sparito e non tornerà”. Ma le cose non vanno mai come credi: l’inaspettato a un certo punto arriva, sempre. Per noi è così». Scott Patterson, cioè Luke, cappellino da baseball calzato al contrario sulla testa, ritira su la saracinesca del suo Luke’s Diner. Appena fuori, sul marciapiede, è ricomparsa una sedia con su scritto «Mum» per Lorelai Gilmore (Lauren Graham) e, posato su un tavolo sotto a un gazebo bianco, riecco il copione di Rory Gilmore (Alexis Bledel). Intorno, la città immaginaria di Stars Hollow, nel Connecticut, restaurata, riprende vita, con l’apple pie a 4 dollari e 99 e l’edizione della Gazette che strilla in prima pagina i dilemmi dei coltivatori di zucche e le riunioni popolari indette dal sindaco Taylor Doose. Qualcuno spazza via le foglie dai gradini dell’High School, tra le biciclette accatastate di fronte al post office. Più giù, oltre la sala da ballo di Miss Patty, si ricominciano a spolverare l’insegna e le antichità esposte dalla signora Kim nel patio e in giardino. Nelle cornici sui camini delle case, le fotografie ci guardano da un tempo che immaginavamo finito, e invece non lo era. La miniserie Una mamma per amica: di nuovo insieme, quattro puntatone speciali di 90 minuti ognuna legata a una stagione dell’anno, arriverà su Netflix il 25 novembre. Ad accompagnarlo da mesi, il meglio della letteratura dell’attesa, dalla rivista