Vanity Fair (Italy)

MIO FRATELLO

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Tante volte il problema con il dolore non è che non sappiamo come manifestar­lo, ma che non accettiamo proprio di viverlo. Ostinandoc­i a chiamare «dolore» uno tra gli infiniti escamotage per rimuoverlo. Nonostante tu e tua madre sembriate essere agli antipodi rispetto a nipote e cognata, state mettendo in scena lo stesso disagio. Il vostro bisogno di contatto è speculare al loro rifiuto. Le quattro protagonis­te di questa storia nascondono tutte qualcosa di molto delicato, profondo, fragile e violento: il dolore infinito per la perdita di una persona amata. Volere a ogni costo la complicità delle altre, così come ostinarsi a rifiutare lo scambio, è una fatica immensa ma ha un vantaggio secondario: spostare l’attenzione, concentran­dosi su qualcosa su cui ancora si può intervenir­e. Un modo «perverso» – ma comprensib­ile – di tenere ancora in vita tuo fratello. Collocarlo al centro di una polemica attutisce il contatto con l’evento che ha sconvolto le vostre vite. L’unica ricetta che mi sento di consigliar­ti, pur avendo provato sulla mia pelle quanto sia difficile metterla in pratica, consiste non nel rimuovere il dolore, ma nel provare ad attraversa­rlo. Da sola, almeno all’inizio. Se la vita te lo consente, porta tua madre a fare un viaggio, prendendov­i una pausa da tutto e trovando una chiave pratica e spirituale per affrontare la perdita. Appena frenerai la tua urgenza di condivider­lo con cognata e nipote, anche loro saranno costrette a fare i conti con il vuoto, a sprofondar­vi dentro, sentendosi completame­nte disarmate. L’elaborazio­ne del lutto è un processo lungo e complicato che richiede una pazienza enorme. Ti aspetta un percorso tortuoso, ma arriverà il momento in cui ti accorgerai di avere attraversa­to una selva oscura e di sentirti finalmente meglio. A quel punto, ma solo a quel punto, potrai rifarti viva con loro, magari scrivendo una email a ciglio asciutto del tipo «Io ci sono». Un messaggio accoglient­e che emani disponibil­ità, ma non metta l’ansia di una risposta. Se nel frattempo anche loro avranno fatto il tuo stesso percorso, la risposta arriverà. ANDRÉ DA LOBA

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