MOSTRO, ESCI DA QUESTO UOMO
Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, si torna a parlare di FEMMINICIDIO. Discutere serve, ma per convincere lui c’è anche un’idea. «Disarmante»
Una ogni 3,2 giorni: nei primi otto mesi del 2016 in Italia le donne uccise da un partner o da un ex sono state 76. Poi ci sono i quasi 7 milioni di donne che hanno subito almeno una volta nella vita violenze di vario tipo, fisica e psicologica, compreso lo stupro che nel 62,7% dei casi è commesso in famiglia. Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, tutto il mondo si mobilita con marce, spillette, manifestazioni, iniziative: e servono tutte. Lo dimostrano i dati (Istat, 2015), secondo cui dal 2005 a oggi sono passate da 42,7 a 44,7% le donne che parlano della violenza subita con un amico, da 29,6 a 34,9% con un membro della famiglia. Ma solo dal 3,6 al 6,6% con un avvocato o le forze dell’ordine. Perché 44 donne su 100 considerano ancora i maltrattamenti qualcosa di sbagliato ma non un reato, il 28,1% non ne ha parlato con nessuno e solo il 12,3% ha denunciato. Come se fosse un fenomeno di cui si parla tanto, ma che si risolve poco. Del resto, ancora oggi una violenza sessuale su quattro resta impunita (dati Demoskopika), perché si paventa una condanna blanda, e di essere perseguitate anche dopo, si ha paura per i figli e si temono le minacce di altri familiari.
Rieducare lui
Ecco perché, accanto ai centri di ascolto e di aiuto per le donne maltrattate, da alcuni anni stanno nascendo centri di aiuto per gli