Vanity Fair (Italy)

Ari di famiglia

Arriva la nuova stagione di TRANSPAREN­T: la sua autrice, Jill Soloway, racconta perché scriverla è stata un’esperienza catartica

- Di SIMONA SIRI

uando nel 2014 Amazon Studios trasmise la prima puntata di Transparen­t, nessuno si aspettava un successo così clamoroso. Men che mai colei che l’aveva ideata: scrittrice, comica e regista, Jill Soloway non poteva immaginare che mettere in piazza gli aari della sua famiglia avrebbe portato non solo a una marea di premi, ma anche a introdurre nella conversazi­one fuori e dentro Hollywood le problemati­che dei transessua­li. Con Jerey Tambor nel ruolo della capofamigl­ia Maura Pfeerman (un Golden Globe e un Emmy già vinti), Transparen­t racconta infatti la vera storia del padre di Soloway, un uomo che a 60 anni suonati decide di fare coming out e iniziare il processo di transizion­e da uomo a donna. Attorno a lui la ex moglie (la meraviglio­sa Judith Light, 67 anni) e i tre Žgli (Ali, interpreta­ta da Gaby Homann, 34, Sarah da Amy Landecker, 47, e Josh da Jay Duplass, 43) membri di una sgangherat­a ma divertente famiglia ebrea con evidenti problemi di intimità e limiti personali. Giunta alla terza stagione, appena partita su Sky Atlantic, e grazie al successo di pubblico e di critica, la serie si trova con addosso una grossa responsabi­lità, sia in termini di ascolti sia di aspettativ­e da parte della comunità Lgbt. «È per questo che abbiamo deciso di dare più spazio a scrittori e registi trans», dice Soloway. Scrivere Transparen­t

Qè stato per lei un processo catartico. «Quando mio padre fece coming out ricordo la vergogna e la solitudine: per me i trans erano tutti giovani e tatuati, l’idea di un trans settantenn­e mi sembrava una cosa assurda, mi faceva sentire ancora più sola. La famiglia Pfeerman mi ha dato il modo di uscire allo scoperto: Žnalmente c’era qualcuno che mi capiva, qualcuno come me». Ora che anche i suoi genitori sono orgogliosi e «a Chicago, dove vivono, sono diventate delle mezze celeb», la sŽda è aiutare gli altri. «Ci sono ancora molte persone che sono a metà della transizion­e, sole e spaventate: cambiare sesso non è come andare da A a B, è un percorso lungo e doloroso e Maura lo scoprirà proprio in questa nuova stagione». L’altro tema è quello della diversità: superate le iniziali polemiche sul fatto che a interpreta­re Maura sia un uomo e non un trans, rimane il fatto che i Pfeerman sono bianchi e ricchi, ma che cosa ne è dei meno privilegia­ti? «In questa nuova stagione non solo ci sono più attori trans, ma abbiamo anche coinvolto più registe donne e più scrittori trans di razze diverse: non c’è un solo episodio che sia stato diretto da un uomo. Abbiamo cercato di incrociare tutte le variabili e le problemati­che: razziali, sociali, di genere. Il tema è complesso, ma il bello di Transparen­t è permettere ai trans di raccontare la loro storia, invece di essere noi a interpreta­re la loro».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy