Vanity Fair (Italy)

E io BACIO DIO

Dopo la parte del gesuita per Martin Scorsese, ANDREW GARFIELD con Mel Gibson va in guerra, ma da obiettore. Una vocazione al pacifismo che ben gli si addice. Ne sa qualcosa suo fratello

- di RAFFAELLA SERINI

In una suite dello storico hotel Danieli di Venezia mi attendono per un’intervista Mel Gibson e Andrew Garfield, regista e protagonis­ta della Battaglia di Hacksaw Ridge. Quando entro, Mel Gibson è accasciato nella poltrona. Di fianco, Garfield giace sdraiato in camicia e jeans su un sofà. È senza scarpe, mi avvicino per dargli la mano, me la stringe gentilment­e ma capisco che non ha alcuna intenzione di alzarsi. Gli dico di stare comodo. Mai raccomanda­zione fu più superflua. I minuti a disposizio­ne sono pochi, e io dovrei intervista­re entrambi. Alla seconda domanda, però, Gibson si abbandona definitiva­mente sullo schienale, e al motto di «I’m so fucking tired» (sono maledettam­ente stanco… più o meno) si ritira dalla conversazi­one. Il mio unico interlocut­ore rimane Andrew Garfield, 33 anni di talento, già «ex» molte cose, tutte importanti. Ex Spider-Man, ex The Social Network, è anche ex della collega Emma Stone, con la quale oggi ridefinisc­e il concetto di «continuare a volersi bene anche dopo la fine di una storia», come ha dimostrato alla cerimonia dei Golden Globe, quando lei ha vinto il premio come migliore attrice per La La Land e lui – stavolta sì – è scattato in piedi ad applaudirl­a. Ci eravamo incontrati qualche tempo prima, ma chiedergli di questo rapporto aspettando­si una risposta concreta sarebbe stato vano: il Garfield che mi ritrovo davanti sprizza «misticismo» da tutti i pori. Forse è inevitabil­e, visto che i suoi ultimi personaggi al cinema sono il missionari­o gesuita di Silence di Martin Scorsese e il soldato pacifista impregnato di fede della Battaglia di Hacksaw Ridge. Nel film di guerra diretto da Gibson, Andrew è Desmond Doss, primo obiettore di coscienza insignito della Medal of Honor, la più alta onorificen­za militare statuniten­se. Desmond combatté la battaglia di Okinawa del 1945 senza impugnare mai un’arma, senza avere con sé nemmeno un fucile per difendersi, solo una Bibbia nel taschino. Servì il Paese come soccorrito­re sul fronte, salvando molte vite. Partì per la guerra da vigliacco, tornò da eroe. «Il bello di Desmond è che ha una fede grande, ma rispetta quella degli altri. È pericoloso pensare che ciò in cui credono gli altri sia sbagliato», mi dice Garfield dal divano. Un tema spinoso, soprattutt­o di questi tempi. «A volte la guerra è necessaria, ci si deve difendere, ma i veri soldati sono gentili, non vogliono usare le armi: lo fanno solo se veramente devono». Proprio come Desmond, anche lui rifugge la violenza: «Fare del male è una cosa che proprio non sopporto. Da piccolo procurai un occhio nero a mio fratello e ricordo ancora oggi lo schifo che provai». Succede anche nella Battaglia di Hacksaw Ridge, un film che – dice – gli ha ispirato molte domande. Prima fra tutte: «Come posso mostrarmi al mondo per ciò che sono realmente? Con tutte le identità che ci stiamo creando, online e no, diventa sempre più difficile essere se stessi. Io per un po’ ci ho provato a stare su Facebook e Twitter, ma se persino Steve Jobs vietava ai figli di stare su Internet un motivo ci sarà». Anche in famiglia, faccio notare, si subiscono pressioni. «È la cosa peggiore quando proprio le persone che ci hanno messo al mondo non ci apprezzano fino in fondo. Forse è per questo che sono diventato attore: recitando, posso liberare la parte più controvers­a di me, non essere solo il ragazzo buono e bravo che tutti vorrebbero». Ma lei, Garfield, com’è davvero? «Curioso e innamorato del mistero, del miracolo della vita. Ha mai letto le poesie del persiano Rumi? Ecco, io al momento sono così. Uno desideroso di baciare Dio ogni giorno».

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VERSO L’OSCAR Andrew Garfield, 33 anni, in questi giorni al cinema con Silence di Martin Scorsese, è anche protagonis­ta della Battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson, che esce il 2 febbraio e ha ricevuto 6 nomination all’Oscar, compresa quella per il...
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