STRUMENTO DI SEDUZIONE
NON SO SE I MIEI HOBBY MASCHILI SIANO UN EFFICACE
posso scrivermi discorsi di insediamento alla Casa Bianca o immaginare come ristrutturare tutti i palazzi storici di Milano. Quando mi addormento è perché svengo». Che cosa signi ca la parola femminismo per lei? «In famiglia ne ho sentito parlare poco perché mia madre, benché appartenga a quella generazione, non ha partecipato in prima persona a certe battaglie. L’ho scoperto fuori casa e penso che non sia un processo nito, anzi. Le donne hanno ancora molta strada da fare, soprattutto nel dialogo con gli uomini e nel modo di gestire il potere». Come? «Con più armonia, grazia, autorevolezza. Il potere come un principio materno». Disse quella che in tutte le interviste ripete che non intende fare gli. «Si può vivere la maternità senza diventare madri. Io la vivo attraverso il rapporto con i gli delle mie amiche e, da cinque mesi, con Benedetta, glia di mia sorella». E nemmeno questo le ha fatto venire voglia di avere un glio suo? «Io ne ho sempre voglia e non ho mai voglia. Ma adesso non faccia come le mie amiche, che ogni tanto provano a inchiodarmi». Che cosa le dicono? «Allora quando lo fai? Ma perché non lo fai? Ah ma allora non sei più innamorata di Andrea (Pezzi, compagno di Cristiana da 11 anni, ndr). Io rispondo: ma certo che sono innamorata, è per questo che non lo faccio. E loro strillano: che cosa vorresti dire, che i gli separano le coppie? E allora io, esausta, dico no, non voglio dire niente, voglio che mi lasciate in pace». Insomma, mi sta dicendo che sente una certa pressione su questo tema. «Che grazioso eufemismo». In sintesi? «Ho ancora un pochino di tempo per pensarci. Vedremo». E di sposarsi, neanche a parlarne? «No. Andrea è la mia famiglia, io sono già sposata». Come vi siete conosciuti? «In aereo, tra Roma e Milano. Gli ho fatto la corte io. Ma non è stato facilissimo. In realtà, ci eravamo conosciuti anni prima a una trasmissione televisiva che lui conduceva e dove ero andata ospite. Lui dice sempre di ricordarsi questo episodio, ma credo faccia nta, invece io me lo ricordo benissimo». Tra tre anni, lei ne compirà 40. Intanto, gioca a calcio, si arrampica, va in barca a vela e pilota auto nei circuiti. Un vero maschiaccio. È sempre stata così, anche da adolescente? E l’essere maschiaccio aiutava o ostacolava le relazioni con i ragazzi? «Sì, sono sempre stata così. A dir la verità, non ho avuto molti danzati prima di Andrea, perciò non so dirle se questi miei interessi verso hobby maschili siano stati uno strumento di seduzione ecace. Certo, io ho tanti amici maschi, ne ho sempre avuti e mi piace condividere questi interessi con loro, anche se negli anni per fortuna sono diventata una tifosa meno integralista. Un risultato negativo di una partita della Roma mi faceva sorire seriamente». A bruciapelo: quanti punti ha la Roma in classi ca adesso? «Sempre meno di quelli che ha la Juve, la squadra del cuore di Andrea». Che rapporto ha con il suo corpo? Oggi a tavola l’ho vista mangiare riso in bianco e poco altro. «Ho lo stomaco delicato, non digerisco quasi niente. Ma non sono il tipo sempre a dieta, anzi. Piuttosto sono un po’ tondina, stile donna rinascimentale. Guardi che sedere che ho! Io lo chiamo il mio bagaglio culturale e negli anni si è parecchio allargato! Ma mi piaccio così». Chi la chiama Titta? «Ormai quasi nessuno. Il mio nonno ebreo non amava il mio nome, scelto da mia madre, cosa che era stata fonte di grandi discussioni tra loro. Mi sono riappropriata di “Cristiana” solo quando è morto il nonno». Che cos’è il successo per lei?
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